Le storie tese: I tuoi ricordi

In che modo si sono intrecciate la tua vita e la storia di Elio e le Storie Tese?
Quali sono i tuoi migliori ricordi legati al Complessino? 
Ce li vuoi raccontare? Vuoi farceli vedere? Vuoi farceli sentire?

Compila il form e racconta: se non hai voglia di scrivere puoi mandare una foto, oppure linkare un video (anche un video in cui ricordi i tuoi ricordi) o mandarci una nota audio come si fa tra amici.

Tutti i ricordi

Il mio primo concerto

Racconigi, estate '96. 17 anni, mio primo concerto degli elii. Le ragazze che lanciano il reggiseno sul palco. A fine serata, io e le mie amiche che ci facciamo fare gli autografi da tutti, tocchiamo le sopracciglia di elio, strappiamo dei capelli a Faso (consenziente) per attaccarli sul diario (!). Mangoni che ci dice, sareste contente se Faso vi vomitasse addosso?? Traumatizzate. ???? Ma definitivamente innamorate di Faso, al ritorno nei mesi successivi chiamiamo ripetutamente Faso al telefono di casa (numero trovato sull'elenco), giusto per sentire la sua voce nella segreteria (lui non risponde mai). Una volta gli lascio il mio numero di casa. E lui richiama!! Per farmi il culo, perché dal cellulare ascoltava la segreteria pensando ci fossero dei messaggi, e spendendo inutilmente i soldi della chiamata. Io mortificata, lui se ne accorge e sdrammatizza, e da lì attacca a parlarmi di baseball, di altre cose che non ricordo. Una ragazzina felice! Vi amo da più di 20 anni. Con affetto, Linda
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Il mio primo concerto

Siete stati il primo concerto vero che ho visto, avevo 14 anni. Livorno, Teatro Gran Guardia. Sapevo a memoria Rum Casusu ma non capivo un cazzo della vita. In pratica ero il protagonista di Tapparella.
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Il mio primo concerto degli elii

Non sono sicuro della data era estate non ricordo se Giugno o Luglio al teatro tenda di Casalromano (MN) una settimana prima del raduno nazionale dei Nomadi. La cosa che mi ha colpito di quel concerto, che aspettavo da un anno dopo essere stato folgorato dal disco uscito l'anno prima Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, é stato vedere i nostri eroi presentarsi sul palco come fossero dei musicisti alle prime armi che mai avevano abbracciato uno strumento, iniziarono alla grande il concerto non ricordo quanto duró ma alla fine dopo l'uscita dal palco con tutto il pubblico che acclamava il Bis, i prodi musici si ripresentarono sul palco e ricominciarono il concerto dall'inizio stessa scena dei musici alle prime armi, stesse battute, lo stesso identico concerto appena visto, non tutto solo 3 o 4 canzoni ma la scena é indelebile nella mia mente perché mai piú mi é capitato di vedere una cosa simile... manco rifatta dagli stessi Elii... Altra immagine indelebile nella mia mente ai concerti degli Elii era il mitico Panino che suonava con quei pantaloni e maglietta in stile Jap... Forza Panino.... Forza Panino.... Forza Panino....
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Il mio primo concerto - Mi ricordo di un ricordo e no che non me lo scordo!

Ebbene sì, il mio primo concerto in assoluto fu proprio il vostro, quello di Carmagnola. Da adolescente mi dilettavo a fare la candela unendomi forzatamente alle uscite di mia sorella col suo futuro marito e in quell'occasione mi portarono a vedere il vostro concerto. Chiaramente vi conoscevo già da parecchio perchè avevo passato gli anni precedenti ad ascoltare in loop (in casa mia non c'era molta musica decente) una cassetta (rigorosamente rubata a mia sorella) con alcuni vostri successi tipo "la terra dei cachi", "servi della gleba", "pippero", "cara ti amo"... Inutile dirvi che alcune vostre canzoni le ho capite poi... Quindi volevo dirvelo che sono cresciuta a pane, vino ed Elii! Ps. chiaramente ero al vostro ultimo concerto in quel di Barolo. Magnifici! Con affetto, Mirella
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Il mio primo Live degli EelST

Il mio primo Live degli EelST
Palastampa di Torino, finalmente era giunta l'ora di poter assistere per la prima volta ad un concerto dei miei idoli. Fremevo come non mai, riuscì pergiunta ad assistere alle prove. Fu un concerto memorabile con ospite Rocco Siffredi e donzelle... Fu il concerto dove girarono il video di El Pube! Io ero già una fava ormai da un anno circa, la fava numero 31. Al termine del Live riuscì finalmente a incontrare Elio, il cuore stava scoppiando dalla felicità e dalla emozione. Riuscì a strappargli una foto, un proto selfie, che ancora oggi ho i gradita e appesa alla parete della mia cameretta pitturata di grigio, il colore che preferisco... Oltre ad Elio conobbi il mitico Sergione, Faso, Cesareo, Christian e il grande Feiez. Fu una delle serate più belle di tutta la mia vita. Fu l'inizio di un'avventura che mi tenne legato al complessino fino a Barolo, passando attraverso a più di 50 concerti 22 anni di immutato ammore. Ho amato il Complessino come si può amare una compagna, un amico, un cucciolo. Vi ho vissuti intensamente tra Torino, Collegno, il Forum di Assago, passando dal Tangram, viaggiando a Crema, a Cortemaggiore, a Bergamo, a Roma, a Mantova, a Loano, a Bardonecchia, a Piombino, a Venaria, a Moncalieri, a Biella, a Salice D'Ulzio, al Propaganda per il NightExpress, a Milano, a Carmagnola...... Storie Tese da raccontare, amori vissuti da ricordare, emozioni da tenere nel cuore ed ore ed ore di musica per sognare grazie a Voi... E dopo anni ed anni di emozioni, anche se ora di anni ne ho 41, posso dire di essere ancora "Emozionatissimo io" dinnanzi a voi, così oggi come ieri Ivan Piombino, Pole Position, la Fava Nominata!!!!!!!!
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Il mio ricordo

La mia prima cassetta risale ad un concerto storico a borgomanero ereditata da mia zia forse 1984..e nella vita ho conosciuto il primo batterista del gruppo..caro amico pieretti zuffellato
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Il Pala Palo

Già da un po’ giravano le cassette al L.A.S.T. di Treviso: era la seconda metà degli anni ’80. Ma il primo vero incontro fu al mio primo concerto, il 3 ottobre del 1990. Avevo 18 anni da poco e quindi potevo fare certe cose. Olmi di San Biagio di Callalta, il Tour dell’Amore. Quella sera gli EELST suonavano in un tendone tipo circo, il Teatro Tenda della festa dell’Unità. Sapete quei tendoni molto grandi sorretti da due grandi pali centrali? Ecco. Il palco era allestito esattamente dietro a uno dei pali e per un bel po’, forse una canzone intera, Elio cantò nascosto dietro al palo ribattezzando il tendone in “Pala Palo”. Conservo ancora il biglietto col il numero progressivo 1111. Dopo qualche anno hanno costruito in quell’area di campagna uno dei centri commerciali più grandi dell’area trevigiana. Qualcuno direbbe “non si fa così”.
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Il Peccato e la vergogna (perdono version)

Ragazzi, sono onesto, sono un classe 98' e fino al 2013 vi conoscevo, ma non avevo visto una vostra esibizione. Guardavo X-Factor dove Elio era giudice, e mi stava completamente sui coglioni, lui e i travestimenti. Ricordo di aver letto su una rivista il vostro nome per il festival ed ero pessimista, cosa potrà mai fare un cantante che odio con la sua band? E invece...sia la Canzone mononota (geniale) che Dannati forever sono tra le poche canzoni di quell'edizione che ho canticchiato in quella settimana (e continuo ancora oggi, anche nei karaoke nei villaggi), rappresentando di fatto l'inizio della nostra storia d'amore, cari Elii. Oggi infatti in macchina non mancano i vostri CD, e i cofanetti, e fin quando è pulita d'estate giro sempre con la T-shirt punk di colore bordeaux acquistata nella data di Napoli del Tour d'addio.
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Il Pino

Concerto dell'allegro Complessino alle Terme di Riccione, folto pubblico pagante ma spazio ampio per cui mi posiziono centralmente davanti al palco.. Fuoriescono dal palco alcuni alberi..in particolare un pino spelacchiato proprio al centro. Elio entra e polemizza immediatamente con alcuni fans dopodiché si nasconde dietro l'albero per i primi 5 minuti di concerto : fuoriclasse!
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Il più bel concerto disastroso di sempre

Chiedete una foto o un video... Certo! Quando riusciranno a estrarre dalla memoria umana queste informazioni. Nel lontano 1998 (la cui data completa la devo alla "concertografia"), infatti, o avevi vari chilogrammi di attrezzatura audiovisiva addosso, o ti accontentavi di guardarti il concerto con i tuoi occhi per una sola ed unica esperienza da portare dentro (fortuna che adesso paghiamo i biglietti per gustarci i concerti dal tablet dello stronzo che si è piazzato d'avanti a noi)! In quel concerto avevo da poco compiuto 16 anni, e gli Elii permettevano ai minorenni di assistere impudentemente ai loro spettacoli. Tutti i miei amici erano stati a Galatina per le moto del Motorshow, ma io convinsi Valerio, il mio amico 17enne, a venire con me al concerto del Motorshow (anni dopo, per ringraziarmi, mi costrinse a seguirlo al concerto di Carmen Consoli... ma questa è un'altra storia). Inizia il ricordo... Suo fratello ci accompagna e noi lì, aspettandoci più gente che a Woodstock per un evento del genere, ci troviamo in mezzo a sì e no altre 300 persone. Ricordo che qualche giornalista parlò degli Elii, non estremamente felici di aver spaccato l'Italia per trovarsi davanti a 300 persone (e probabilmente con la paura di non essere pagati... ma questo lo suppongo solo ora da adulto). Ma poco importa: escono dal camper, salgono sul palco, e con un Elio pieno di capelli ricci inizia la magia. Dopo 3 canzoni Elio si toglie via la parrucca. La magia di quel concerto è che un pubblico così esiguo ha permesso un'interazione con la band che non avrei mai potuto immaginare per un concerto di un gruppo così famoso... insomma, si parlava, ci si rispondeva tra un pezzo e l'altro. Poi qualcuno punta un laserino (ve le ricordate quelle cose anni '90?) negli occhi di Faso che dice: "No ragazzi, dai... il laserino rompe il cazzo". Rocco interviene in suo aiuto: "Adesso scendiamo, prendiamo chi è stato, e gli tiriamo i peli del culo ad uno ad uno con la pinzetta". Si ride e del laserino sparisce ogni traccia. Anni dopo ancora ci si raccontava questa battuta. Il concerto è una meraviglia per la qualità dell'esecuzione e l'unicità dei pezzi. Elio presenta Mangoni, "Voluto dagli Elio e Le Storie Tese sul palco, e volutamente lasciato a casa nel Sanremo del 1996"... non ricordo le parole precise, ma era qualcosa del genere! Poi... ecco Supergiovane! Ancora una valanga di pezzi, e il tempo che vola. Il concerto non è ancora finito ma, essendo iniziato in ritardo, il fratello del nostro amico è probabilmente ritornato a prenderci e ci aspetta nel posto pattuito. Non avendo cellulare non ne siamo sicuri, né possiamo dirgli di tardare un po'... ma il mio amico ha paura di farlo attendere (in effetti questo famigerato fratello ora lavora nella Polizia Penitenziaria... e col senno di poi riesco a capire la paura del mio amico). Io non voglio andare via, ma dobbiamo! Mangoni danza abbracciato a una scopa sulle note di "Tapparella", mentre noi andiamo via felici come mai lo eravamo stati... sicuramente molto meglio della nostra prima esperienza con una ragazza. Non la stessa ragazza ovviamente. E' stato bellissimo ricordare tutto ciò... grazie Elii!
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Il primo concerto

14 anni. Elio e le Storie Tese ascoltati di nascosto. Vacanza pallosissima con i miei a Chianciano Terme. Vedo i manifesti in paese. Obbligo i miei a portarmi. Io 2 ore folli sotto il palco. Mia mamma in platea pallida e allibita. Mio papà ride. Tutti chiedono Silos. Elio si scusa "non posso". Amore eterno ❤️
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Il primo concerto degli Elio

Non ricordo dove, non ricordo quando. Ricordo solo un uomo in costume su un cubo e il suono più bello mai sentito. Grazie per tutto e soprattutto.
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Il primo concerto... sentito da fuori

In una serata come tante da neopatentato, un mio amico mi propose di andare a sentire gli Elii che suonavano ad Abbiategrasso. Caspita, perchè no, li conoscevo già, anche se solo per le apparizioni/sigle di "mai dire gol" e per quella canzoncina carina che il buon vecchio autista altoatesino Luigi Sturz (credo si scriva così) ci metteva sul suo pullman che ci portava in vacanza a Terento (il Pippero). Così, io, il mio amico Giro e La Vivi partimmo con la vecchia Visa color nocciola di mio papà alla ricerca del luogo del concerto... non ben definito. Arrivati sul posto era impossibile riuscire ad entrare... ma non volevamo rinunciare al concertone. Ci spostammo quindi lungo il muro e passammo la serata lì a sentire tutto il live. Comunque non preoccupatevi cari EelST... ho avuto modo col tempo di venire a moltissimi vostri altri concerti... pagando regolarmente
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Il primo disco

Anno 1990, primi mesi. Prologo: scopro gli Eelst da una cassetta registrata ad un concerto: una meraviglia. Ovviamente incompresa dai più. Qualche tempo dopo un amico mi avvisa di aver trovato il primo vinile nel solito negozio di dischi; sapendo che l'avrei comprato sicuramente, lo "nasconde" in mezzo ai dischi metal, indicandomi dove trovarlo. Il giorno seguente mi fiondo ed è mio. Una settimana a ridere ascoltandolo e leggendo i testi. Da allora sempre sintonizzato.
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Il segreto

Il fratello maggiore del mio amico Giovanni aveva una cassetta di Elio, un cantante "con le sopracciglia folte" che faceva canzoni con tante parolacce. Le vacanze estive passavano ascoltando di nascosto col walkman la cassetta sottratta e guai a parlarne! Cantavamo di nascosto "Nella vecchia azienda agricola", poi il pippero arrivò nel jukebox del piccolo bar di paese e allora tutto fu sdoganato.
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Il selfie no

Ennesimo concerto, finalmente prendo il coraggio a quattro mani e mi avvicino al mio idolo Mangoni. Gli chiedo timidamente di fare una foto insieme a me. Mi manda via. Ancora non mi sono ripresa ????.
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Il soundcheck

Pavia di Udine, sagra delle pere. Credo 2005. Non la vostra prima partecipazione, quella fu la volta in cui Elio diede dei portoghesi a quelli arrampicati sui muretti, benché l’ingresso fosse gratuito. La volta a cui mi riferisco io era successiva. Seguii con pathos e ammirazione tutto il check: l’ascolto forzato del vitello era “Piattaforma” eseguita per intero. Poi cadde il cielo. Io e quei 20 superstiti rimasti sperammo fino all’ultimo nel miracolo, sotto l’implacabile diluvio friulano. Dopo più di un’ora, forse quasi due, il concertino saltò. Gli Elii amichevolmente si prestarono a scambi di battute, per di più cazzate, come era lecito aspettarsi, con i comuni mortali oltre le transenne. Con le scarpe piene di humus e il cuore pieno di gioia tornai a casa e per settimane non mi uscì dalla testa quel soundcheck. Non scrivo mai al passato remoto, ma fa Amarcord. Vi vi un m di bi
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Il Tour dell'Amore a dieci anni è un po' orrore.

Mia madre è una delle cantanti de i Pandemonium (Gianna Carlotta). Ed è la "folle" del gruppo. Non a caso fu grazie a lei che conobbi voi Eliiiiii (plurales mai estatos come dicono gli spagnoli). Arrivò a casa con la musicassetta del primo album (rigorosamente doppiata) dicendomi "questi ti piaceranno". Mi trovai molto d'accordo al punto che mi portò al vostro concerto a Roma al Teatro Tendastrisce. Avevo dieci anni e l'esperienza fu unica. Se non ricordo male la data (ero abbastanza piccolo da far confusione, ma dovrebbe essere quella giusta), ricordo sicuramente come entraste; parrucche lunghe, intro super metallone e scapocciate a tempo. Rimasi folgorato. Tutto il resto del concerto è stato un continuo ridere ma anche un continuo non capire cose (il grosso erano termini finto educati legati al sesso - non ero ancora troppo pratico della faccenda, anche se qualche porno l'avevo già visto grazie ai miei amici più grandi). Rimasi a dir poco colpito; non tanto per la vostra palese bravura, perché ancora ci capivo poco (nonostante ascoltassi solo roba super fantastica, sempre grazie a mia madre), ma soprattutto perché pensai "come fanno un gruppo di imbecilli a suonare bene ed a riempire un posto come questo?". Da li capii che non solo la "musica seria" era un motivo per fare successo, ma che si poteva portare l'essere cazzoni al mainstream. Gli unici che conoscevo che ci erano quasi riusciti erano proprio i Pandemonium. Da li in poi non mi son distaccato MAI da voi. Anche se per assurdo non son più venuto a vedervi live (ma la colpa è di tutti i soldi che ho sperperato in Queen, Maiden, Michael Jackson, Goblin e qualche altro mostro sacro). Per farmi perdonare vi ho però dedicato un brano chiamato (scontatamente) "Elio & le Storie Tese Tornate Insieme" (allegato di proposito). Ditemi se vi fa cagare o se vi fa troppo cagare. PS: da quel giorno ho capito che sareste dovuti restare con me (noi) per sempre. Poi vi siete sciolti ma so che tornerete. Perché come nelle storie di fantasia, le cose finiscono quasi sempre bene. E voi non siete reali. Siete il parto di noi malati di mente che amiamo sognare, tra un delirio e l'altro. Vi voglio seriamente bene (cioè con la mente seria). PS: se tornate insieme, addirittura, verrò personalmente a vedervi. Più che una promessa è una minaccia.
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Il vitello dai pedi di balsa

Con alcuni compagni dell'Università di Bologna, il ritornello delle nostre serate era Il vitello dai piedi di balsa cantato a squarciagola tutti in coro. Ma anche Cateto Supergiovane, Servi della gleba, quanto ci divertivamo a raccontarci i versi di queste incredibili canzoni.
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Imbucati al Tibidabo

Ciao a tutti. Il mio piccolo ricordo si riferisce a quando ebbi la mia prima (e unica) occasione di incontrarvi di persona. Grazie a non so quale soffiata arrivata alle orecchie di mio cugino (mio cuggino) Sandro, il sottoscritto insieme alla mia (allora) fidanzata e ad un altro paio di amici ci “imbucammo” in quel di Ostia presso il mitico lido Tibidabo, alla presentazione stampa di “Italyan Rum Casusu Cikti”. La conferenza era appena finita, e voi vi vedeste arrivare davanti questi 4 che erano chiaramente degli intrusi. E malgrado cio’ foste cordialissimi! Ricordo come fosse ieri la vostra sorpresa nel venire a conoscenza che eravamo già in possesso (e già mandato a memoria) del disco, acquistato il giorno prima, ricordo Feiez farmi i complimenti per aver colto la citazione dei Pink Floyd nel “ Vitello” , e Elio invitarci a tavola a gustare le prelibatezze della cucina Bulgara (consistente in un brodo di non so cosa e altro che non ricordo) organizzata come omaggio al Pippero. Beh, fu un pomeriggio fantastico il cui ricordo conservo gelosamente assieme al primo concerto nell’Igloo dell’Eur, e a quello splendido del Palladium (Stefania Sandrelli e Pino Quartullo che cantano il Cassonetto, ve li ricordate?) . E qui mi fermo perché i concerti sono tanti e gli anni pure. A presto, statemi bene. Massimo una volta detto “il Cappone”.
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