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CICCIPUT#R#.
Puntuali ed abitudinari come rondini con l'Alzheimer, ariecco quegli spassosi, irascibili, carissimi Elio e le Storie Tese nel loro prossimo ellepì.

Una tradizione, quella dell'ellepì, che gli EelST non mancano di onorare nonostante l'obsolescenza del supporto ellepì e degli EelST stessi, giunti alla soglia degli "anta" con l'impeto degli "enta", il metodo degli "enti" e l'evanescenza dei "dicia".

Un album, Cicciput, che prende spunto nel titolo dagli oracoli del veggente partenopeo Gennaro D'Auria, incarna l'anima più melodica del complesso-simbolo di Forza Italia e riporta gli alfieri del braccio finto e del crogiuolo di pinze e di panze alla loro dimensione più consueta: quella dei cazzari che ti fanno un po' ridere, un po' pensare e un po' masterizzare. Ecco allora che i cazzari medesimi si riaffacciano alla ribalta discografica con l'unico disco che non vale la pena masterizzare in quanto già masterizzato all'origine;
l'unico che costa come un paio di ciabatte di marca ma suona assai meglio;
l'unico inciso con un quarantesimo del budget di Eminem e che venderà ottanta volte meno;
l'unico in occasione del quale i suoi incisori "novelli Caronte" prendono per mano l'ascoltatore e lo scarrozzano su e giù per lo Stige del pop grazie ad atmosfere finemente differenziate e a spieghini esaustivi che ti raccontano ogni esclusiva traccia.

Elio e le storie tese

Cicciput

Cicciput

apple music

CICCIPUT#R#.
Puntuali ed abitudinari come rondini con l'Alzheimer, ariecco quegli spassosi, irascibili, carissimi Elio e le Storie Tese nel loro prossimo ellepì.

Una tradizione, quella dell'ellepì, che gli EelST non mancano di onorare nonostante l'obsolescenza del supporto ellepì e degli EelST stessi, giunti alla soglia degli "anta" con l'impeto degli "enta", il metodo degli "enti" e l'evanescenza dei "dicia".

Un album, Cicciput, che prende spunto nel titolo dagli oracoli del veggente partenopeo Gennaro D'Auria, incarna l'anima più melodica del complesso-simbolo di Forza Italia e riporta gli alfieri del braccio finto e del crogiuolo di pinze e di panze alla loro dimensione più consueta: quella dei cazzari che ti fanno un po' ridere, un po' pensare e un po' masterizzare. Ecco allora che i cazzari medesimi si riaffacciano alla ribalta discografica con l'unico disco che non vale la pena masterizzare in quanto già masterizzato all'origine;
l'unico che costa come un paio di ciabatte di marca ma suona assai meglio;
l'unico inciso con un quarantesimo del budget di Eminem e che venderà ottanta volte meno;
l'unico in occasione del quale i suoi incisori "novelli Caronte" prendono per mano l'ascoltatore e lo scarrozzano su e giù per lo Stige del pop grazie ad atmosfere finemente differenziate e a spieghini esaustivi che ti raccontano ogni esclusiva traccia.

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