Le storie tese: I tuoi ricordi

In che modo si sono intrecciate la tua vita e la storia di Elio e le Storie Tese?
Quali sono i tuoi migliori ricordi legati al Complessino? 
Ce li vuoi raccontare? Vuoi farceli vedere? Vuoi farceli sentire?

Compila il form e racconta: se non hai voglia di scrivere puoi mandare una foto, oppure linkare un video (anche un video in cui ricordi i tuoi ricordi) o mandarci una nota audio come si fa tra amici.

Tutti i ricordi

Tutti mi scherzavano

Vi ho visti in concerto quattro volte, poche ma neanche troppo considerando che ho solo 21 anni. Tramite alcune apparizioni in tv e successivamente tramite lo spettacolo con Bisio in DVD vi conobbi molto presto, ma fu nel 2008 (anno in cui iniziai le scuole medie) che iniziai ad ascoltare diversi pezzi con più coscienza. Coscienza che era comunque poca, visto che l'età non mi permetteva di comprendere parecchie cose. Nel 2009 uscì Gattini, e un giorno feci sentire ad un mio amico "John Holmes": la reiterata pronuncia della parola con la p (per non dire pene) suscitò non poca ilarità. Pochi mesi più avanti, una supplente di musica che da lì a poco non avremmo più rivisto ci diede il compito di portare un disco contenente la nostra canzone preferita, che avremmo ascoltato nella canzone successiva. Il mio amico mi sfida a portare John Holmes. Accetto e masterizzo Gattini (spero che il reato sia in prescrizione) senza troppa attenzione, poi arrivò il giorno fatidico: tocca a me, inserisco il disco nello stereo e subito mi pento. Immagino le risate che da lì a poco avrebbero probabilmente pervaso l'aula ma immagino pure l'incazzatura della prof. Mi pento ma non mi tiro indietro per non rinunciare alla sfida con il mio amico. Però la traccia, in mezzo alle altre (non sono in ordine) non si trova. Dopo aver passato 5 minuti a cercarla realizzo che nella masterizzazione l'unica ad aver riscontrato un problema è stata proprio John Holmes. Penso per un secondo ad una canzone sostitutiva ma no, anche le altre sono abbastanza equivoche. Ancora oggi mi chiedo cosa sarebbe successo.
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#tuttiinpunizione

La mia vita e la storia di Elio e le storie tese si sono intrecciate quando ero ancora un bambino. In realtà ero un bambino molto fortunato perché avevo libero accesso alla collezione di dischi di mio fratello. Lì pescai un giorno “Del meglio del nostro meglio vol.1”. Da quel giorno la mia vita cambiò del tutto. Rimasi folgorato da questa band! Così folgorato che pensai Fosse figo (semi cit.) scrivere su un foglio protocollo il testo di “Burattino senza fichi” e portarlo l’indomani a scuola. Così feci. Tutto ok, fino a quando quel foglio non finì nelle mani della maestra... il resto lo lascio alla fantasia. Grazie Elii
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Tutto iniziò dai "Rimini Tapes"

La prima volta che vidi gli Elio e le storie tese fu con "La terra dei cachi", come tanti italiani. Ma non come la maggioranza, attraverso il palco di Sanremo. Fu grazie a un videoclip, girato con l'Orchestra Casadei. All'epoca avevo sei o sette anni, non ero particolarmente interessato alla musica. Sono figlio di un musicista liscio, e il novanta per cento della musica a cui ero esposto apparteneva a quel genere. Oltre a questo sapevo che esisteva la musica classica, ma era un mondo lontano, l'avrei scoperto in seguito. Il liscio e il pop italiano da radio erano tutto il mio mondo musicale. L'Orchestra Casadei era una specie di monumento musicale, mio padre conosceva personalmente alcuni dei musicisti di quella formazione, anch'io avevo avuto occasione di incontrarli. Quel loro videoclip con quel brano geniale lo consumai. Il primo disco con cui entrai in contatto fu "Cicciput". Facevo terza elementare quando il mio vicino di banco mi allungò quel disco. Già allora Pagano fu una folgorazione, anche se non avevo gli strumenti per capire fino in fondo. Crescendo arrivò la passione per il progressive, per i cantautori, musicisti che si scoprivano tramite i compagni, tramite i libri. Elio e le storie tese sono stati fedeli compagni, da Cicciput in poi. Da quel cd ho continuato a seguirli sempre di più, esplorando il vecchio materiale, senza perdermi ogni nuova uscita e soprattutto ogni concerto, quando capitavano in zona. Intanto, improvvisavo al pianoforte del salotto provando a rifare i brani che mi piacevano, e imparavo giorno dopo giorno a suonare. Poi all'università l'incontro con altri quattro ragazzi, appassionati di buona musica: l'occasione fu una festa di fine anno per cui si improvvisò un gruppo. Ci trovammo bene e decidemmo di continuare a suonare insieme. Ma a quale repertorio dedicarci? Il nome di Eelst aleggiava fin da subito e fu un concerto a Moncalieri del 2012 a deciderci definitivamente. Da allora la passione è diventata sempre più forte, studiando quella musica, imparando con libri, conoscenze comuni, chiacchierate, la storia del gruppo. Ricordo la lettura di Vite Bruciacchiate come un'esperienza estremamente divertente e toccante. I nostri concerti, pochi visto lo scarso tempo che riuscivamo a sottrarre allo studio, ma estremamente divertenti, sono ricordi che brillano intensamente, incastonati come gemme nella più bella stagione della mia vita. Attraverso queste esperienze, sotto i palchi, abbiamo avuto la fortuna di conoscere Marok, Schopenauer, Piombino e tante altre fave, a loro modo testimoni di questa lunga storia. Accade, quando dedichi tanto tempo e tanta passione nell'approfondire la conoscenza di un artista, di arrivare a considerarlo come un amico, come uno di famiglia. Questo porta alcuni fans a comportamenti a volte eccessivi e sgradevoli, non bisogna mai dimenticare che, se noi conosciamo così bene i nostri beniamini non è certo vero il contrario. Certamente è un qualcosa di irrazionale e illogico, ma è un comportamento umano. Posso dire dunque, senza timore di esagerare, che Elio e le storie tese sono stati per me degli incredibili maestri di musica (molto di quanto ho imparato sui pentagrammi lo devo allo studio dei loro brani), di umorismo, di creatività. E, perché no, a modo loro degli amici, fratelloni grandi che ci hanno tenuto compagnia per tanti anni. Non so se davvero questa epopea si sia esaurita il 29 giugno 2018, con il concerto a Barolo. Spero naturalmente che non sia così. Però quando penso a Elio e le storie tese, alla loro meravigliosa storia di musica, amicizia, umorismo e arte di alto livello, mi torna in mente quello che ha detto Fabio Caressa, commentando l'ultimo giro di campo di Alex Del Piero, il giorno del suo addio al calcio: "Qualunque sia il tifo dei vostri bambini, quando gli farete vedere, gli racconterete la storia di Del Piero sicuramente gli farete un regalo" Io penso lo stesso, da sempre, di Eelst. Grazie di tutto e a presto
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Tutto nacque così

Tutto nacque così
Il mio primo impatto con EELST fu vedendoli partecipare a Sanremo nel 1996 ed i miei occhietti di sbarbato 13enne presero luce, tanto da costringere (ma neanche troppo) i miei genitori a portarmi al concerto nel novembre del 1996, di quel concerto ricordo di aver incontrato Claudio Bisio nel bar adiacente il teatro ed il balletto finale sulle note dei take that, sulla performance musicale inutile soffermarsi, sarebbe superfluo. L' anno dopo li costrinsi nuovamente a portarmi alla festa dell'unità a Villa Gordiani sempre a Roma, di quel concerto ricordo estasiato un dialogo sul meteo tra il mio papà e Feiez, chissà che non lo abbiano rifatto poi in qualche altra dimensione. Il mio ultimo è stato a Parigi nel tour Europeo partito da Cracovia appositamente con la mia compagna polacca, rimasta estasiata. Ce ne sarebbero altre decine ma il ricordo di un ricordo doveva essere uno e ne ho messi già troppi. Vi voglio bene, se volete ve lo dico ballicchiando, ciao.
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Ultimo post Pavarotti and Friends

Ultimo post Pavarotti and Friends
Estate caldissima in quel di Modena.. Ogni anno dopo il Pavarotti and friends il palco rimaneva montato 2/3 settimane per far suonare artisti di un certo calibro.. All'epoca avevo ancora 14/15 anni, i capelli e 2/3 live alle spalle (merito di mio padre ovviamente).. Ma quell'anno io e i miei amici eravamo li dal pomeriggio e perculavamo Faso che si esercitava alla battuta con un tira palle che lanciava "fiocchi di neve", finché non si è presentato un Stefano Belisari qualsiasi che alla domanda: "Facciamo una foto?" ha preso la macchina fotografica in mano e ha detto "dovete stringervi di più altrimenti non ci state!!".. Che simpatico umorista!!
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Un amico tira pacco

Avevo 15 anni e con 2 amici stavo andando a vedere il mio primo concerto del complessino (seguiti da 4 altri concerti nei 20 anni a seguire). Il giorno prima del concerto uno dei questi amici fa un uncidente con lo scooter che lo costringe a restare in ospedale ricoverato per una settimana e gli fa saltare il concerto. Io e l'altro amico andiamo a goderci lo show e ne rimaniamo estasiati. La sera successiva usciamo e ci rechiamo in sala giochi...quando increduli vediamo entrare Faso e Rocco Tanica, troviamo il coraggio di andare a salutarli, ci chiedono del concerto e gli raccontiamo che purtroppo saremmo dovuti essere in tre e senza esitare un solo secondo esclamano "e allora chiamiamolo!", il mio amico chiama il degente e gli dice che due persone volevano parlare con lui: Faso con tono offeso :" ciao Daniele, niente...vado al dunque subito, siamo venuti fin qui per vederti, abbiam fatto il concerto e tu ci hai tirato pacco! NON SI FA! NON SI FA! Ci siamo rimasti tutti male, Elio è chiuso in camera a piangere da ieri, Rocco Tanica è qui con me...ora te lo passo" Rocco Tanica piangendo: " Daniele sei stato proprio uno stronzo! Noi ci tenevamo un sacco! Almeno dicci che sei impegnato, vediamoci per bere qualcosa, andiamo in spiaggia assieme, ma non presentarti senza manco passare a dirci Ciao è stato cattivissimo!" La telefonata è proseguita per altri 10 minuti in cui poi han coccolato il mio amico per le ferite, inutile dire che quando se ne sono andati salutandoci, il degente al telefono non riusciva a crederci e ci chiedeva se era tutto vero.
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Un bacio piccolissimo

Sono stato la controfigura di Rocco Siffredi! Che fortuna e che goduria! Grazie Elest
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un bellissimo viaggio lungo oltre trent'anni e... anche oltre!!!

Durante un viaggio da Roma a Rimini e ritorno con degli amici non ho fatto altro che ascoltare ripetutamente Supergiovane e il vitello dai piedi di balsa. Volevano uccidermi ma poi hanno cominciato a cantare anche loro. Il vostro primo concerto dal vivo (credo fosse il 1996), a Roma, con i festoni sul palco fatti da reggiseni e due pornostar sul palco a ballare... semplicemente fantastici. Mi avete reso più leggera la vita e di questo vi sarò sempre grato! A Roma porterò al vostro concerto anche mia figlia (13 anni) che ha imparato a conoscervi. A proposito, c'è Mangoni, vero? Non vediamo l'ora!!!
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Un capodanno del cazzo che poi si risolse positivamente

Un capodanno del cazzo che poi si risolse positivamente
Quella mattina del primo gennaio 1989 c'erano il Casarotti, il Zanna, il Pacelli e Tubino che allora, siccome aveva fatto la vasectomia, lo avevamo chiamato Tubino anche se il suo vero nome era Callisto Degli Antiochi, una nota e cresa famiglia di conti bastardi caduti in disgrazia durante le olimpiadi di Tokyo del 1964 e divenuti, successivamente, allevatori di renne opache vicino a Po' di Gnocca, in provincia di Rovigo . Eravamo un po' infreddoliti per aver trascorso la notte di capodanno dentro una cella frigorifera di un tir norvegese, parcheggiato lungo la statale 11, a causa di quel coglione del Pacelli che aveva sbagliato una curva e si era infilato con la sua y10 dritto nel culo dell'autotreno. Rimanemmo bloccati in mezzo a dei salmoni surgelati e a due frati benedettini sbronzi dalle undici di sera fino alle 6 del mattino seguente, finché venimmo tirati fuori da due puttane e un trans che stavano smontando dal lavoro. Finimmo in un bar di merda, l'unico aperto a quell'ora a Verona, dove brindammo con una bottiglia di "Latte di suocera" e mangiammo dei ciccioli crudi con muesli alla paprika. Fu in quel trepidante momento di gioia mista ad una vaga malinconia struggente che il Zanna, per tirare su il morale all'allegra, ma mesta combriccola, estrasse dal suo marsupio blu della Lotto, una cassetta dicendoci: "Eh, stronsi, adesso ve fasso sentir mi 'na roba." Si avvicinò allo stereo del bar e inserì la cassetta. Dopo otto bestemmie perché la cassetta non andava e due manate sul portellino dell'impianto, finalmente la registrazione partì. Si sentiva da culo, sembrava di essere al cinema a vedere l'esorcista, ma poi, a dire il vero, ci abituammo a quel suono di merda e iniziammo a gustarne persino le sfumature, al punto che riuscivamo persino a capire che cosa diceva il cantante che tutto sembrava, ma non un cantante. Ci divertimmo assai, il Casarotti si mise anche a scoreggiare a tempo con la musica (era il suo modo per manifestare una particolare gioia interiore) mentre Tubino cercava di farsi il barista cercando di spiegargli che non l'avrebbe inseminato perché si era fatto la vasectomia. La giornata, che si era preannunciata un po' del cazzo, cambiò ed io, uscito dal bar, chiesi al Zanna chi cazzo fossero i dementi che ci avevano rallegrato. Non seppe darmi risposta, disse soltanto che l'aveva trovata sul bancone del suo negozio di cerbottane malesi, probabilmente dimenticata da un cliente che proveniva dalla Bovisia. Non mi importò un beato cazzo chi fossero, ormai la giornata aveva preso una piega decisamente diversa e mi accinsi a saltellare nelle pozzanghere come un bimbo coglione, ma felice, badando bene, di tanto in tanto, di dare un po' di stomaco, così, per puro divertimento. Passarono i giorni, i mesi (due, forse, ma anche no) finché una mattina mi arrivò un fax (io non avevo il fax, ma mi arrivò lo stesso) del Zanna con sopra scritto: "Scoperto chi erano quei coglioni della cassetta di capodanno. Si chiamano Elio e le storie tese (cazzo significa non si sa) e quello che abbiamo ascoltato lo chiamano tutti live in Borgomanero." Ecco, ora sapete anche voi come ho conosciuto il simpatico complessino.
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Un cd dal mio amico Paolo Perduca

Questo ricordo non ha proprio a che fare con Elio, ma in realtà con un musicista che sicuramente conoscevate tutti o quasi, Paolo Perduca, il tastierista di Tortona scomparso ormai quindici anni fa. Siccome suonava con Cesareo nella "Notte delle Chitarre" lo avevo pregato in cingalese di farmi autografare il libretto di "Cicciput". È passato tanto tempo, ma la fantastica dedica "a Fabio con tanta, tanta vasella" fa ancora bella mostra di sé in tutto il suo rocchenroll. Grazie ragazzi.
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Un concerto coi baffi (anzi, con le sopracciglia) !

Un concerto coi baffi (anzi, con le sopracciglia) !
Grazie !!!
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Un concerto da sogno

Auditorium Parco della musica...tour d'addio...sul palco con voi insieme al Coropop di Salerno. Un'emozione unica e indescrivibile...uno dei miei ricordi più belli!
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Un Cuore Spezzatino

Un Cuore Spezzatino
Avevo vent'anni appena compiuti, eravamo al nostro secondo anno di relazione, io innamoratissimo lei evidentemente no. Mi ha lasciato per un altro e quell'altro era venuto in vacanza con noi. Ho fatto il superiore, davanti ai suoi occhi ho finto di non aver sofferto, ho preso le mie cose e mi sono messo in macchina per un lungo e solitario ritorno. Durante il viaggio avevo bisogno di musica, non conoscevo bene gli ELST, ma un mio amico aveva per caso dimenticato nella mia macchina un cd pirata (oh, apprezzate la sincerità): "Il meglio del nostro meglio vol. 1". Mentre ascoltavo quelle canzoni il mio cuore era in frantumi, gli occhi pieni di lacrime ma un inspiegabile sorriso stampato in faccia, ho adorato quell'album, ho imparato a memoria tutti i brani, ogni arrangiamento e citazione. Mesi dopo continuai ad ascoltare gli ELST, comprai tutti i loro dischi (sì tranquilli originali, se volete vi mando gli scontrini) e li seguii nei live, da tastierista ancora conservo la foto col mio mito Sergio Conforti, che tengo ancora in bella vista a casa mia come un monile di inestimabile valore. Devo tanto agli ELST, grazie a loro sono riuscito a riprendermi dalla più grande delusione della mia vita e avere il coraggio di fondare una band di scalmanati con i quali abbiamo già prodotto il primo album di inediti comici. L'ho consegnato orgoglioso a Elio in persona alla fine di un concerto e in cuor mio spero tanto che riesca a livellare perfettamente il tavolo preferito di casa sua. Grazie di tutto ragazzi, sarete per sempre i miei preferiti.
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Un disastro annunciato

Un disastro annunciato
Il primo Aprile 2000, e già questa data la dice lunga, si tenne nella passeggiata coperta del bastione di Cagliari, un concerto del simpatico complessino, purtroppo però, la tipologia della sala messa a dispozione dagli organizzatori, dove sarebbe proibitiva anche l'esecuzione di un trio di launeddas, rese inascoltabile il concerto, tanto che Elio ad un certo punto commentò che le note avrebbero rimbombato in quelle sale per molti anni. Però mi sono rifatto pochi giorni fa al teatro Massimo di Cagliari, gran concerto chapeau.
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Un disegno per Paolone

Un disegno per Paolone
Ero 17enne al Medica Palace di Bologna, e da brava groupie avevo passato la notte a fare un gigadisegno con tutti i ritratti dei miei beniamini più il mio. Vergognosissima, mi sono presentata nel pomeriggio per cercare di intercettare uno dei simpatici facenti parte e improvvisamente un angelo con gli occhi azzurri è venuto verso di me, mi ha abbracciata e ringraziata e ha accettato il prezioso dono. È stata l'unica volta che sono riuscita a parlare con Feiez e ringrazio davvero Andreina Re per avere immortalato con dagherrotipia sopraffina il magico momento.
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Un gelato di merda come quello che canti

Un gelato di merda come quello che canti
Grado, nota località balneare. In attesa del concerto entro in una gelateria con in mano mille e rotte delle vecchie lire. Mentre scelgo tra malaga e puffo sento alle mie spalle una voce inconfondibile. "Buonasera, una pallina al limone". Mi volto e mi trovo faccia a faccia col signor Belisari. Gli porgo la banconota e lui gentilmente me la autografa. E niente, non mi bastavano più i soldi e sono uscito. Elio e le Storie Tese, sono 25 anni che mi dovete un gelato.
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...un lontano concerto a San Bernardino, Svizzera...

...un freddo pazzesco nonostante la notte di agosto, un freddo porco. Dei paesani del luogo che non erano in chiaro chi foste guardavano tra il divertito e il curioso il concerto. Io e un paio di scalmanati siamo arrivati li per vedervi da Lugano, all'esterno regalavano dei gadget tipici da rete3. Tra questi, dei preservativi (si sa mai avranno pensato gli organizzatori). Dopo il vostro bel concerto, condito da lanci di reggiseni e catena degli stessi legati sul palco, vi incontriamo brevemente. C'e' con noi anche Benedetta Mazzini. Io chiedo a Elio, Feiez e Faso se mi firmano la maglietta... poi visto che ci sono gli faccio firmare la confezione del preservativo a Elio e lui guardandola: "se sono avanti gli svizzeri". Tutto bello, tutti a casa. Infreddoliti. Anni dopo, sarà stato il 1998 o 1999, una ragazza conosciuta la sera stessa finisce a casa mia. Cazzo non ho preservativi. Ravano nel cassetto delle calze, qui dovrebbero essercene.. nulla. Allora li vedo li, di fianco ai CD sulla libreria studentessa Billy di IKEA. Lo guardo... rompo la carta e lo uso o... niente?. Ho lasciato perdere, la tua firma e' ancora li su quel preservativo. Alla fine, prima e' stato necessario limonare. Dopo, purtroppo, anche.
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Un piccolo fan di soli 3 anni

Il mio primo ricordo legato agli EELST è associato a un evento non proprio "felice" per voi... il Festival di Sanremo del 1996. All'epoca avevo 3 anni, da poco compiuti, e con voi è stato amore a prima vista, mai scemato fino ad oggi. I miei genitori mi dicono che "La terra dei cachi" è stata la prima canzone che io abbia mai imparato a memoria, e se qualcuno me lo chiedeva (nonni, zii, parenti, amici), mi producevo in una fedele esibizione, con tanto di penna tenuta a mo' di microfono, e cappellino infilato alla rovescia. Mi dispiace solo che i miei non abbiano avuto la lungimiranza di riprendermi con la telecamera mentre cantavo la vostra canzone, altrimenti avrei inviato anche una testimonianza video!
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un punto di riferimento

ciao, sono Valentina delle fave pugliesi, e voi eelst siete nel mio cuore da molti anni. Mi avete fatto ridere e mi avete consolato nei momenti più bui:purtroppo ce ne sono stati, ma per fortuna c'eravate voi. I testi pieni di giochi di parole che a me piacciono, la musica mai banale e ricca di citazioni:da una band non chiedo di meglio, ma ugualmente questo meglio mi è stato dato, perché oltre ad essere grandi musicisti siete delle persone meravigliose.
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Un rutto per me

Vi amo da sempre. Principio da shpalman ma poi anche prima e poi dopo, Cateto, Carro, abitudinario, l'uomo del Giappone, Pasto, Panino, tutti. Vi amo. Il ricordo più bello fu di un post concerto del 25 aprile 2007 a Piombino, in un ristorante della zona dove voi baldi giovani vi fermate a cena. Il ristorante aveva una finestra che dava su di un cortile dove io e altri ragazzi iniziamo ad intonare le canzoni del complessino in maniera alquanto sguaiata, fino a che all'improvviso, Elio si affaccia alla finestra e con un sonoro rutto zittisce tutti e torna a cena. Il mio cuore quel giorno é esploso! Siete la colonna sonora della mia vita❤️
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