IL RITORNO DI QUELLI DEL BRACCIO FINTO
"Ma io sogno un mondo
In cui non sia più necessario
Prostituirsi
Per far l'amore a pagamento»
"Sogno o son desktop"
da CRACCRACRICCRECR, 1999
Dire che ci sentiamo pienamente rappresentati da questa frase è dire poco, ma non vorremmo proseguire su questo argomento. Elio e le Storie Tese, cosa significa Craccracriccrecr? Mah, sai, craccracriccrecr possiamo dire che è il rumore del nostro corpo che cambia, però solo nella forma; per il colore ci stiamo organizzando. Sappiamo di un duo di colleghi che ne ha parlato molto prima, ma vorremmo usare anche noi la stessa immagine senza per questo andare in gattabuia. Sì certo, è solo un sogno, ma non svegliateci.
Non ancora. Dicevamo, craccr, cric, eccetera, il corpo che cambia come un vinile d'epoca pieno di scrocchi, ogni scrocchio una ferita.
Non ti preoccupare, amico, è solo un graffio, dice il giradischi. Poi il disco parte e c'è un perepè iniziale. È il nostro amico Paolo, Feiez. Come a dirci vedete un po' di aver fatto un bel disco.
E noi a dirgli: hoh, speriamo!, senti un po' qua. Parte EVVIVA/LA VISIONE (featuring Mangoni) ed è già polemica. I soliti bene informati, che sembra sempre che ne sanno più di noi che l'abbiamo fatto, insistono con questa storia che nel testo si nomina la fi*a (scusate ma ci dà fastidio persino scriverlo). Ebbene, una volta per tutte: non, diciamo, quella, parola. Adesso non ci ricordiamo bene, ma diremo tutt' al più fiat, fibra, al massimo al massimo grembo.
E ricordate: la malizia è nelle orecchie di chi ascolta. La viva voce del direttore Enrico M. - che preferisce mantenere un sobrio semianonimato - ci conduce per mano a IL ROCK AND ROLL, un brano che dice in sintesi il rock è bello, tutto il resto è brutto.
Certo, se poi vogliamo spaccare il capello il quattro troviamo pane per i nostri capelli nelle atmosfere finemente zeppeliane (nel senso proprio di dirigibile in fiamme), nelle voci liriche che raccontano di pipistrelli con la testa mangiata e di palchi orinati, e eccetera e eccetera. Un'altra voce carezzevole, immotivatamente riconducibile al cantante-attore Johnny D., ci strappa dalle mani di Enrico M. per precipitarci ne LA BELLA CANZONE DI UNA VOLTA, un brano che dice in sintesi la bella canzone di una volta è bella, tutto il resto è brutto.
Qui gli scrocchi del vinile sì che si fanno sentire, complice l'effetto sulla voce affittatoci da Cher che usiamo compulsivamente un po' per tutto l'ellepì. A proposito, ricordiamo che si tratta di un ellepì. Uno che l'effetto sulla voce non gli serve perchè è già un effetto lui stesso è il maestro Giorgio Bracardi. Sue le parole, sua la musica, sua la potenza e la gloria nei secoli per CHE FELICITÀ, un brano che dice in sintesi la felicità è bella, tutti gli altri stati d'animo sono brutti. Come dargli torto? Ecco insomma un nuovo brano che testimonia il crescente interesse degli Elio e Storie Tese per il genere marcetta.
Ma la vita è un caleidoscopio, come diceva coso, e siamo già passati di genere: ecco subito un brano di genere musica operistica, nel quale la soprano Elena Rossi, il baritono Massimiliano Gagliardo e il basso Simone Alberghini nelle parti rispettivamente di una cliente, un farmacista e un tossicodipendente ci preparano psicologicamente all'ascolto di FARMACISTA, una diciamo canzone sul crescente fenomeno del farmacista, che secondo noi quando alla gente gli viene il nervoso lui è contento in quanto gli vanno via più pastiglie. Comunque per carità, farmacista anzi Speziale è un amico, e a onor del vero parliamo anche di balsamo di tigre, shampoo a prezzo aumentato ed un pacchetto di questi, oltre che di psicològi, babbei dianetici e altro ancora, sotto l'egida delle rullate del batterista Christian Meyer.
E ora via come delle saette incontro a BOBBI BURRS (BABY BIRDS), un estemporaneo live registrato alla world famous Chapel of Love di Las Vegas, Nevada, Stati Uniti d'America (U.S.A., Stati Uniti) nel gennaio 1998 insieme a Feiez, che canta e fa il banjo a voce.
Nei sapienti overdubs del chitarrista basso Faso una ritmica country degna dei migliori film country, a base di cavalli, pistole, galline e rissa. È un aereo? È un uccello? No, è... NUDO E SENZA CACCHIO: gli Elio e le Storie Tese si calano con la consueta cognizione di causa nell'immaginario femminile (già cantato con tenerezza e acume in talune precedenti interpretazioni come GOMITO A GOMITO CON L'ABORTO e AÛ) e tessono le lodi di questa creatura che, stanca di un mondo dove il materialismo la fa da padrone, si erge come a dire: «Dannato materialismo!» - e si lancia nell'elogio dell'uomo privo di cacchio, con il quale finalmente conversare, - o giocare a curling - comunque non più certo «Campana per il suo batacchio» [da «Nudo e senza cacchio» - Craccracriccrecr, Elio e le Storie Tese 1999 - Ed. Aspirine/Hukapan].
Quello che viene dopo è l'unico strumentale del disco, e si chiama MUSTASI. Il Mustasì è un biscotto tipico di Crema (CR). All'interno del biscotto, dei nostri amici che parlano di un loro amico. Pausa.
Abbiamo letto tutte le biografie? Abbiamo sentito tutti i dischi? Abbiamo visto tutte le foto? Abbiamo recuperato gli inediti? Bravi. Ma la Storia ci insegna che non si arriva mai al punto quando si parla di BEATLES, ROLLING STONES E BOB DYLAN. Chi ha conosciuto prima chi? Chi ha composto cosa? E' vero che Blonde on blonde è dedicato ad Allen Ginsberg? Come fu vissuta da George Martin l'evoluzione post - Rubber Soul? Qual era il vero, profondo, tragicomico problema di Mick Taylor? In poco più di due minuti stereo monocompatibili, la storia vera di Charlie, Paul, Bill, John, Ron, Mick, Keith, Ringo, Mick, Brian, George e ovviamente Robert. Per inciso, buona prova di Rocco Tanica all'organino. Uno che la sa lunga su come nascono le canzoni è un altro nostro amico, Paolo L., che ci conduce novello Virgilio nell'averno di CARO 2000, prossimo e quartultimo brano di Craccracriccrecr. Cosa vogliamo dire, in soldoni, con questa caro 2000: che sì, sarà anche un millennio, ma che in fin della fiera questo cosiddetto "duemila" ha un po' rotto il cazzo. Poi per carità, è un amico e tutto, ma vuoi mettere con il 3000? E il 19000? Lo vogliamo buttare via? E il 98003? Quello sì che è un anno con gli attributi, per non parlare del 100.000. Anzi, per dirla tutta, «Caro il mio 2000 vedi di volare basso» [da «Caro 2000» - Craccracriccrecr, Elio e le Storie Tese 1999 - Ed. Aspirine/Hukapan].
E siamo agli sgoccioli, non in senso venereo - ah ah, era una battuta ovviamente - con l'arrivo di BACIO, un tempo beat-sincopato per la voce carezzevole di Cesareo, attento Elio che questo ti fa le scarpe. Effetti sonori tipo bacio, modulazioni improvvise, chitarre e basso registrati all'inverso, pelle d'oca alta così.
Eccoci quasi all'arrivo con una ballata che parla del timore di essere giudicati dalle prostitute: SOGNO O SON DESKTOP, forse l'unico vero singolo di questo disco e senz'altro il manifesto culturale e sonoro dei nuovi Elio e le sue Storie Tese, ragazzi un po' maledetti, stretti nei loro dolcevita scuri, scostanti e imprevedibili, capaci di berti così di punto in bianco una o due birre medie. Ma cosa volete, siamo fatti così; cosa volete fare, ammazzarci?
No, dài, c'è ancora DISCOMUSIC, che vi farà ballare come dervisci al ritmo della disco anni '70 fino a quando non avrete 70 anni. Un brano che dice in sintesi la disco music è bella, tutto il resto è brutto, e che speriamo non sfiguri accanto a The best disco in town delle Ritchie Family, anche perchè - avendola copiata da lì - se sfigura abbiamo fatto tutta 'sta carnevalata per niente.
Pausa, vociare indistinto, richiesta di bis, e poi BIS, un 12/8 sul tema della richiesta di suonare ulteriori brani alla fine di un conerto. In effetti ci capitava sovente che ci chiedessero, fra gli altri: «Servi della gleba!» «Pippero!» «Bis!» «Sì, Bis, Bis!». Noi non capivamo cosa intendessero, perchè un pezzo così non ce l'avevamo mica. Allora l'abbiamo fatto e morta lì. Le solite malelingue che ravvisassero una parentela tra le atmosfere di Bis e quelle tipiche di un nostro amico di genere rock emiliano farebbero delle sterili illazioni che lascerebbero il tempo che troverebbero.
In coscienza, Elio e le Storie Tese
Ah, e non dimenticate che alla fine di Bis c'è un'opportunità da prendere al volo: indossate la cuffia stereofonica, posizionatevi in un'ambiente silenzioso e tranquillo e abbandonatevi alla magia dell'ammore grazie all' OLOFONIA#R#, un brevetto di Umbi Maggi che permette un ascolto tridimensionale a 360°. Calatevi in questa esperienza con fiducia, e ascoltatevi fare all'ammore con gli Elio e le Storie Tese. L'ascolto è sconsigliato a chi non vuole fare all'ammore con gli Elio e le Storie Tese.
Tracklist
1999
Aspirine/Bmg
Jon Jacobs
Aspirine/Bmg
Craccracriccrecr
Craccracriccrecr
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IL RITORNO DI QUELLI DEL BRACCIO FINTO
"Ma io sogno un mondo
In cui non sia più necessario
Prostituirsi
Per far l'amore a pagamento»
"Sogno o son desktop"
da CRACCRACRICCRECR, 1999
Dire che ci sentiamo pienamente rappresentati da questa frase è dire poco, ma non vorremmo proseguire su questo argomento. Elio e le Storie Tese, cosa significa Craccracriccrecr? Mah, sai, craccracriccrecr possiamo dire che è il rumore del nostro corpo che cambia, però solo nella forma; per il colore ci stiamo organizzando. Sappiamo di un duo di colleghi che ne ha parlato molto prima, ma vorremmo usare anche noi la stessa immagine senza per questo andare in gattabuia. Sì certo, è solo un sogno, ma non svegliateci.
Non ancora. Dicevamo, craccr, cric, eccetera, il corpo che cambia come un vinile d'epoca pieno di scrocchi, ogni scrocchio una ferita.
Non ti preoccupare, amico, è solo un graffio, dice il giradischi. Poi il disco parte e c'è un perepè iniziale. È il nostro amico Paolo, Feiez. Come a dirci vedete un po' di aver fatto un bel disco.
E noi a dirgli: hoh, speriamo!, senti un po' qua. Parte EVVIVA/LA VISIONE (featuring Mangoni) ed è già polemica. I soliti bene informati, che sembra sempre che ne sanno più di noi che l'abbiamo fatto, insistono con questa storia che nel testo si nomina la fi*a (scusate ma ci dà fastidio persino scriverlo). Ebbene, una volta per tutte: non, diciamo, quella, parola. Adesso non ci ricordiamo bene, ma diremo tutt' al più fiat, fibra, al massimo al massimo grembo.
E ricordate: la malizia è nelle orecchie di chi ascolta. La viva voce del direttore Enrico M. - che preferisce mantenere un sobrio semianonimato - ci conduce per mano a IL ROCK AND ROLL, un brano che dice in sintesi il rock è bello, tutto il resto è brutto.
Certo, se poi vogliamo spaccare il capello il quattro troviamo pane per i nostri capelli nelle atmosfere finemente zeppeliane (nel senso proprio di dirigibile in fiamme), nelle voci liriche che raccontano di pipistrelli con la testa mangiata e di palchi orinati, e eccetera e eccetera. Un'altra voce carezzevole, immotivatamente riconducibile al cantante-attore Johnny D., ci strappa dalle mani di Enrico M. per precipitarci ne LA BELLA CANZONE DI UNA VOLTA, un brano che dice in sintesi la bella canzone di una volta è bella, tutto il resto è brutto.
Qui gli scrocchi del vinile sì che si fanno sentire, complice l'effetto sulla voce affittatoci da Cher che usiamo compulsivamente un po' per tutto l'ellepì. A proposito, ricordiamo che si tratta di un ellepì. Uno che l'effetto sulla voce non gli serve perchè è già un effetto lui stesso è il maestro Giorgio Bracardi. Sue le parole, sua la musica, sua la potenza e la gloria nei secoli per CHE FELICITÀ, un brano che dice in sintesi la felicità è bella, tutti gli altri stati d'animo sono brutti. Come dargli torto? Ecco insomma un nuovo brano che testimonia il crescente interesse degli Elio e Storie Tese per il genere marcetta.
Ma la vita è un caleidoscopio, come diceva coso, e siamo già passati di genere: ecco subito un brano di genere musica operistica, nel quale la soprano Elena Rossi, il baritono Massimiliano Gagliardo e il basso Simone Alberghini nelle parti rispettivamente di una cliente, un farmacista e un tossicodipendente ci preparano psicologicamente all'ascolto di FARMACISTA, una diciamo canzone sul crescente fenomeno del farmacista, che secondo noi quando alla gente gli viene il nervoso lui è contento in quanto gli vanno via più pastiglie. Comunque per carità, farmacista anzi Speziale è un amico, e a onor del vero parliamo anche di balsamo di tigre, shampoo a prezzo aumentato ed un pacchetto di questi, oltre che di psicològi, babbei dianetici e altro ancora, sotto l'egida delle rullate del batterista Christian Meyer.
E ora via come delle saette incontro a BOBBI BURRS (BABY BIRDS), un estemporaneo live registrato alla world famous Chapel of Love di Las Vegas, Nevada, Stati Uniti d'America (U.S.A., Stati Uniti) nel gennaio 1998 insieme a Feiez, che canta e fa il banjo a voce.
Nei sapienti overdubs del chitarrista basso Faso una ritmica country degna dei migliori film country, a base di cavalli, pistole, galline e rissa. È un aereo? È un uccello? No, è... NUDO E SENZA CACCHIO: gli Elio e le Storie Tese si calano con la consueta cognizione di causa nell'immaginario femminile (già cantato con tenerezza e acume in talune precedenti interpretazioni come GOMITO A GOMITO CON L'ABORTO e AÛ) e tessono le lodi di questa creatura che, stanca di un mondo dove il materialismo la fa da padrone, si erge come a dire: «Dannato materialismo!» - e si lancia nell'elogio dell'uomo privo di cacchio, con il quale finalmente conversare, - o giocare a curling - comunque non più certo «Campana per il suo batacchio» [da «Nudo e senza cacchio» - Craccracriccrecr, Elio e le Storie Tese 1999 - Ed. Aspirine/Hukapan].
Quello che viene dopo è l'unico strumentale del disco, e si chiama MUSTASI. Il Mustasì è un biscotto tipico di Crema (CR). All'interno del biscotto, dei nostri amici che parlano di un loro amico. Pausa.
Abbiamo letto tutte le biografie? Abbiamo sentito tutti i dischi? Abbiamo visto tutte le foto? Abbiamo recuperato gli inediti? Bravi. Ma la Storia ci insegna che non si arriva mai al punto quando si parla di BEATLES, ROLLING STONES E BOB DYLAN. Chi ha conosciuto prima chi? Chi ha composto cosa? E' vero che Blonde on blonde è dedicato ad Allen Ginsberg? Come fu vissuta da George Martin l'evoluzione post - Rubber Soul? Qual era il vero, profondo, tragicomico problema di Mick Taylor? In poco più di due minuti stereo monocompatibili, la storia vera di Charlie, Paul, Bill, John, Ron, Mick, Keith, Ringo, Mick, Brian, George e ovviamente Robert. Per inciso, buona prova di Rocco Tanica all'organino. Uno che la sa lunga su come nascono le canzoni è un altro nostro amico, Paolo L., che ci conduce novello Virgilio nell'averno di CARO 2000, prossimo e quartultimo brano di Craccracriccrecr. Cosa vogliamo dire, in soldoni, con questa caro 2000: che sì, sarà anche un millennio, ma che in fin della fiera questo cosiddetto "duemila" ha un po' rotto il cazzo. Poi per carità, è un amico e tutto, ma vuoi mettere con il 3000? E il 19000? Lo vogliamo buttare via? E il 98003? Quello sì che è un anno con gli attributi, per non parlare del 100.000. Anzi, per dirla tutta, «Caro il mio 2000 vedi di volare basso» [da «Caro 2000» - Craccracriccrecr, Elio e le Storie Tese 1999 - Ed. Aspirine/Hukapan].
E siamo agli sgoccioli, non in senso venereo - ah ah, era una battuta ovviamente - con l'arrivo di BACIO, un tempo beat-sincopato per la voce carezzevole di Cesareo, attento Elio che questo ti fa le scarpe. Effetti sonori tipo bacio, modulazioni improvvise, chitarre e basso registrati all'inverso, pelle d'oca alta così.
Eccoci quasi all'arrivo con una ballata che parla del timore di essere giudicati dalle prostitute: SOGNO O SON DESKTOP, forse l'unico vero singolo di questo disco e senz'altro il manifesto culturale e sonoro dei nuovi Elio e le sue Storie Tese, ragazzi un po' maledetti, stretti nei loro dolcevita scuri, scostanti e imprevedibili, capaci di berti così di punto in bianco una o due birre medie. Ma cosa volete, siamo fatti così; cosa volete fare, ammazzarci?
No, dài, c'è ancora DISCOMUSIC, che vi farà ballare come dervisci al ritmo della disco anni '70 fino a quando non avrete 70 anni. Un brano che dice in sintesi la disco music è bella, tutto il resto è brutto, e che speriamo non sfiguri accanto a The best disco in town delle Ritchie Family, anche perchè - avendola copiata da lì - se sfigura abbiamo fatto tutta 'sta carnevalata per niente.
Pausa, vociare indistinto, richiesta di bis, e poi BIS, un 12/8 sul tema della richiesta di suonare ulteriori brani alla fine di un conerto. In effetti ci capitava sovente che ci chiedessero, fra gli altri: «Servi della gleba!» «Pippero!» «Bis!» «Sì, Bis, Bis!». Noi non capivamo cosa intendessero, perchè un pezzo così non ce l'avevamo mica. Allora l'abbiamo fatto e morta lì. Le solite malelingue che ravvisassero una parentela tra le atmosfere di Bis e quelle tipiche di un nostro amico di genere rock emiliano farebbero delle sterili illazioni che lascerebbero il tempo che troverebbero.
In coscienza, Elio e le Storie Tese
Ah, e non dimenticate che alla fine di Bis c'è un'opportunità da prendere al volo: indossate la cuffia stereofonica, posizionatevi in un'ambiente silenzioso e tranquillo e abbandonatevi alla magia dell'ammore grazie all' OLOFONIA#R#, un brevetto di Umbi Maggi che permette un ascolto tridimensionale a 360°. Calatevi in questa esperienza con fiducia, e ascoltatevi fare all'ammore con gli Elio e le Storie Tese. L'ascolto è sconsigliato a chi non vuole fare all'ammore con gli Elio e le Storie Tese.
Tracklist
1999
Aspirine/Bmg
Jon Jacobs
Aspirine/Bmg