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Tommy e l'asta dei cervelli ribelli

Immagine di Tommy e l'asta dei cervelli ribelli

Il 2 aprile è la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo e Sky Arte mette in onda (ore 21.15 canali 120 e 400) "Tommy e l'asta dei cervelli ribelli", un docufilm che racconta la storia del viaggio di Gianluca Nicoletti e del figlio Tommy attraverso l’Italia, con 'intento di raccogliere oggetti strambi, eclettici e per questo di grande valore (proprio come i cervelli "ribelli" dei ragazzi autistici), che verranno poi messi all'asta, per acquistare quello che si vuole trasformare da magazzino fatiscente nel "posto più bello del mondo", ovvero il "loft dei cervelli ribelli".
L'asta avrà luogo il 16 aprile e tra gli oggetti in vendita c'è anche la chitarra di Elio (Modello Ibanez RG Prestige, firmato), il quale appare anche nel film.

"Gianluca e Tommy vagano ancora. Dopo il viaggio di 3 anni fa di “Tommy e gli altri” nulla è cambiato.
Restano gli stessi problemi, le stesse storie, le medesime porte chiuse in faccia. Ora però una scintilla è scoccata ad accendere la voglia di una nuova avventura: Gianluca scopre il talento pittorico di Tommy e individua il luogo dove potrebbe nascere un meraviglioso atelier: a 10 metri da casa sua. Dopo le mancate promesse delle istituzioni, decide di comprarlo con i suoi risparmi e metterlo a disposizione di suo figlio e dei suoi amici: “gli altri”. Ma non avrà mai tutte le risorse necessarie a renderlo meraviglioso come immagina.
E decide di fare qualcosa.
Progetta assieme a fidati complici un’asta di oggetti strambi, eclettici e per questo di grande valore. Proprio come i cervelli di questi ragazzi. Si spera che saranno in tanti a dare il loro contributo. Il loro sostegno per un evento unico nel suo genere. Una parte dei proventi dell’asta andranno così a finanziare il “loft dei ribelli”.
Gianluca decide di partire in viaggio con suo figlio, andrà a conoscere e sollecitare di persona i folli artisti e collezionisti che potrebbero dare il loro contributo.
Alla base di tutto l’anelito di una ricerca utopica di luoghi aperti ma costruiti a misura di “cervelli ribelli”. Un padre che non si rassegna di lasciare suo figlio neurodiverso in un mondo che lo vorrebbe rinchiuso e lobotomizzato.
Dopo tante delusioni il punto di partenza di ogni speranza di riscatto è un magazzino umido e fatiscente, che si vorrebbe trasformare nel posto più bello del mondo. Un modello da proporre per essere replicato ovunque esistano “cervelli Ribelli” a rischio segregazione.
Quindi si parte alla caccia dei collezionisti per chiedere reperti da mettere all'asta. Per ogni tappa della ricerca di oggetti ribelli ci sarà una riflessione di Gianluca su quella porzione particolare di follia estetica, che lascerà interagire con l’imprevedibile punto di vista di Tommy.
La prima sosta a Carpi, nello studio di Omar Galliani, dove l’artista farà un quadro a quattro mani con Tommy, è il primo pezzo che sarà messo all’asta. Un passaggio quindi al Castello Mackenzie a Genova, dove ha sede la Casa d’Aste Cambi che si occuperà di trovare e vendere oggetti straordinari. Intanto ci si porta a casa una testa di Allosauro e la tuta di un cosmonauta russo.
Il tour prosegue per tutta Italia dove padre e figlio incontrano personaggi eclettici come Roberto Molinelli, che metterà all’asta il costume di Copperman, già indossato da Luca Argentero Poi Giano del Bufalo, che dalla sua Wundercammer romana si lascia portare via una mummia di alieno, o almeno come tale è stata classificata. Si passa a casa di Renzo Arbore che vive immerso nei suoi giocattoli di plastica, si andrà a trovare Alvaro Vitali, che mette all’asta il suo esclusivo cappello da “Pierino”. Nel suo studio milanese Elio duetta con Tommy, alla fine gli lascia in dotazione per l’asta la sua amata chitarra. Si prosegue al sud verso “Masseria Cultura” a Noci, per studiare un esperimento di laboratorio artistico ribelle immerso tra i trulli, fino a un approdo onirico a Ischia dove, dall’affaccio sul mare del Castello Aragonese, tutto sembra possibile.
Almeno per chi cerchi di andare oltre quei confini del consueto che solo un “cervello ribelle” può avere la leggerezza di lasciarsi alle spalle, senza mai curarsi di essere giudicato fuori standard.
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