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Elio sceglie il teatro

Articolo tratto da IlTempo.it e firmato CARLO ANTINI

LA MUSICA di Elio ha sempre avuto una forte componente teatrale. Le gag delle sue Storie Tese si rifanno, spesso, alla tradizione del cabaret. Nelle loro canzoni ci sono veri e propri personaggi che dialogano tra loro, mettendo in scena i punti di forza e di debolezza del nostro Paese.

Dopo anni di musica cosiddetta «demenziale», Elio ha deciso di dare libero sfogo alla sua inclinazione teatrale, scegliendo una volta per tutte il palcoscenico. Il cantante milanese sarà in scena martedì sera nell'aula magna dell'università «La Sapienza» dove si esibirà accompagnato dalla Nextime Ensemble diretta da Danilo Grassi.

Il programma della serata prevede una selezione di celebri pagine di Kurt Weill e di Bertold Brecht tratte da «L'Opera da tre soldi» e da «Happy end». In scaletta anche l'esecuzione in prima italiana di «Frankenstein!! Pandemonium per chansonnier ed ensemble», opera del compositore e regista tedesco Hk Gruber. Si tratta di un'opera di teatro musicale che rivisita il celebre personaggio creato da Mary Shelley.

L'iniziativa si inserisce all'interno della nuova stagione dell'Istituzione universitaria dei concerti. «L'Opera da tre soldi» fu messa in scena per la prima volta nel 1928 e rimase in scena per un anno intero. I personaggi principali sono il re dei mendicanti che organizza il loro lavoro come un affare qualsiasi, il criminale senza scrupoli Mackie Messer e il capo della polizia, corrotto fino all'osso.

All'epoca «L'Opera da tre soldi» fu uno strepitoso successo e uno scandalo enorme. La differenza tra criminali e persone rispettabili sparisce del tutto, i soldi rendono tutti uguali, cioè corrotti. Il messaggio è sintetizzato nell'esclamazione di uno dei protagonisti: «La pappatoria viene prima, la morale dopo!». La musica di Kurt Weill contiene molti elementi diversi: dal jazz alla musica di intrattenimento, dall'opera lirica alla musica sacrale.

Nella scaletta della serata anche «Happy End», dal libretto originale di Dorothy Lane, pseudonimo dietro cui si nascondono Elisabeth Hauptmann e Bertold Brecht. Anche in questo caso la musica è di Kurt Weill. La commedia finisce con un inaspettato happy end al suono della musica jazz. Tra tango, valzer, blues e fox-trot, il matrimonio tra capitale e religione sancisce la nascita del Grande Affare.

La performance di martedì sera prevede anche l'opera neogotica di HK Gruber intitolata «Frankenstein». È un mix di ironia caustica e humour nero tra Berg e Stravinskij, Beatles e il kabarett di Weimar che discende direttamente dalla coppia Brecht-Weill. L'opera è già stata messa in scena negli anni scorsi e, proprio interpretando il personaggio del titolo, Gruber ha scoperto di cavarsela bene anche come cantante e attore. A questo punto la parola passa a Elio e alla Nextime Ensemble, un'unione inedita che porterà il pubblico de «La Sapienza» nella grande tradizione del kabarett epico.

Aula Magna de «La Sapienza» piazzale Aldo Moro 5 Martedì alle 20,30 Info: 06-3610051