Le storie tese: I tuoi ricordi
In che modo si sono intrecciate la tua vita e la storia di Elio e le Storie Tese?
Quali sono i tuoi migliori ricordi legati al Complessino?
Ce li vuoi raccontare? Vuoi farceli vedere? Vuoi farceli sentire?
Compila il form e racconta: se non hai voglia di scrivere puoi mandare una foto, oppure linkare un video (anche un video in cui ricordi i tuoi ricordi) o mandarci una nota audio come si fa tra amici.
Tutti i ricordi
Un Silos a 8 anni
La mia amica Lucy é arrivata nella mia classe in seconda elementare. La sua calligrafia non piaceva alle maestre, scriveva (e scrive tutt’ora) come se al posto della mani avesse delle zampe di gallina. Ma non era una gallina, anzi! Non mi ricordo bene il perchè, ma ci capitava spesso di passare i pomeriggi insieme a casa di sua nonna. La nonna pugliese della Lucy raccontava delle barzellette divertentissime, che ovviamente io non capivo. Mi ricordo che lei (la nonna), si sbellicava dalle risate e allora anche io e la mia amica Lucy ci sbellicavamo dalle risate. Uno di quei pomeriggi, tra merenda e compiti, lo abbiamo passato nella ex-cameretta dello zio della mia amica Lucy. Eravamo in terza elementare. Nel rovistaggio generale abbiamo rinvenuto una musicassetta, con una figura buffa in copertina. Era la copertina di Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu (all’epoca non conoscevamo il singalese, per fortuna...). Perció mettete insieme due bambine stupidine di 8 anni e una canzoncina buffa che parla di secrezioni corporee. Abbiamo passato tutto il pomeriggio a mimare il testo di Silos e a ridere a crepapelle (fortunatamente abbiamo sorvolato su altre canzoni...) Da quel giorno, gli ELii non ci hanno mai abbandonato, conosciamo a memoria le vostre canzoni e parliamo tra di noi citando parti di canzoni. E continuiamo a sbellicarci, ogni volta. Concerti, prove imbucate di concerti, registrazioni di spettacoli TV e programmi alla tele, io e la mia amica Lucy c’eravamo. ...rileggendo quello che ho scritto sembra che la mia amica Lucy sia un’amica immaginaria. Invece vi assicuro che la mia amica Lucy esiste davvero, così come la nonna. E anche la nostra amicizia è vera e voi senza saperlo ne avete fatto e ne fate parte, amici Elii. Grazie, amici Elii per tutto quello che involontariamente avete fatto. Forza Panino.
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un silos di amor
Da bambina, quando mio fratello maggiore vi ascoltava, non sapendo cosa fosse "il mestruo", capivo "il mestolo, la pipí e la pupú" e mi chiedevo cosa questo mestolo vi avesse fatto di male, tanto da averlo messo in lista con quelle altre cose schifose!
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Un timido me stesso con un altra barba ma molto allegro
La performance del flauto magico e la foto che mi spinse ad iniziare con Elio Samaga hukupan kariyana turu fino ad arrivare al coro per Feiez all’auditorium a Roma.
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Un vecchio stereo grigio
Quindici anni: età problematica, ormoni in fermento e barba ancora troppo morbida. Età di depressione, con "Drive" degli R.E.M. e la morte di Freddie Mercury che non aiutavano affatto. Ma c'era anche "Il Vitello dai Piedi di Balsa", e questa band milanese che ancora non capivo abbastanza ma che già si era scavata un posto tutto speciale in mezzo alla mia discografia; un posto che, ancora oggi, resiste al tempo e, dopo restauri e ampliamenti vari, è diventato più un museo che un santuario. Ma torniamo al 1992, e al "Vitello dai piedi di balsa": la radio locale lo trasmetteva censurato, riempiendo di beep la parte finale dell'orsetto, al punto tale che ho scoperto che era ricchione solo molti anni dopo. Ma io, imperterrito, alzavo al massimo il volume di quel vecchio impianto stereo grigio argento, uno di quei sistemi integrati con giradischi, sintonizzatore e lettore a cassette tipico degli anni '70. Quell'impianto era, per me, la porta d'accesso alla musica, e non so quante ore ho speso in simbiosi con quell'apparecchio, registrando su cassetta le canzoni dalla radio o dai dischi che mi prestavano. Poi, un giorno, si ruppe: era il 1994, il 2 maggio per la precisione. Quel giorno moriva Ayrton Senna, e morì anche il mio stereo; ma lo fece con un sorriso, perché stava suonando "Pippero" degli elii.
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Un VIP in Lussemburgo
Almeno 20 anni della mia vita sono costellati di ricordi legati a eelst. Dalle musicassette spacciate alle medie fino all'ultimo concerto ad Assago. Uno di questi momenti è stato particolarmente unico e gratificante, fino a essere definito dagli amici "il punto più alto della mia vita". Parte della storia la conoscete già. Lussemburgo, 8 marzo 2017. Unico detentore del biglietto "VIP" al concerto in Lussemburgo del Yes We Can't Tour, vengo accolto come un dio da voi e dal vostro entourage. Non solo ammesso al backstage, ma addirittura sul palco durante lo show. Ricordo ancora in ogni dettaglio le emozioni prima entrare in scena, quasi come avessi dovuto suonare io. Quello che forse non sapete è la popolarità che mi avete regalato tra la comunità italiana in Lussemburgo. Immediatamente diventato un eroe tra i colleghi connazionali, sono stato addirittura fermato in aeroporto da alcuni sconosciuti businessman che chiedevano se fossi io "l'ingegner Cazzaniga amico di Elio". Mesi dopo, in seguito ad un annuncio di affitto camera su un noto social network, alcuni ragazzi volevano visitare l'immobile solo perchè: "ah ma è lui, è proprio quello che era sul palco con gli elii". Il culmine della fama è stato raggiunto in patria. Il Cittadino di Monza e Brianza non solo "ci" ha dedicato un articolo, ma l'ha inserito come titolo nelle locandine delle edicole brianzole addirittura PRIMA dal Papa in visita in quei giorni (foto in allegato come prova). Una figata pazzesca! Con questo ricordo voglio finalmente ringraziarvi, non solo per quella fantastica serata, ma per tutto quello che avete creato nella vostra immensa carriera e che ha profondamente segnato la mia maturità ed educazione musicale. Un abbraccio, Nicholas
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Una cassetta di una rivista
Come dice il titolo,ascolto per la prima volta 2 o forse 3 brani di elio incisi su una cassetta datami da un amico che era allegata ad una rivista. Registrato c'erano 3 brani ma non ricordo quali:sono sicuro ci fosse "alfieri",gli altri 2 non ricordo.forse servi della gleba e cara ti amo. Da lì non ho più smesso. Buona vita a tutti
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Una chiaccherata di notte ricordando Feiez
Siamo in quel di Rende (ridente cittadina della Calabria). Una banda di fave siciliane si imbarca verso la Calabria per andare a vedere il concertino in un piccolo stadio della città. Ricordo la bella musica ma anche la pioggia e il fango. Alla fine del concerto entriamo nel back stage (come le fave potevano fare allora senza prenotazioni, oboli o cazzi vari) parliamo un pò, poi il mitico Rocco ci invita a seguirli in albergo. Arrivati lì Elio sale in stanza quasi subito, mentre rimaniamo un pò a parlare con Faso e Rocco. Poi anche Faso va via e rimane soltanto Rocco con noi e il discorso vira su come lui abbia saputo della morte di Feiez mentre era in volo verso l'India. Il racconto è stato da parte sua raccontato col cuore in mano ed è stato davvero emozionante e toccante. Non scorderò mai quel momento e come Rocco abbia aperto la sua anima a degli emeriti sconosciuti. Però lui forse aveva intuito quanto noi avessimo amato Feiez e quanto quel racconto potesse essere da noi apprezzato. P.S. la data l'ho completamente inventata perchè tutto ciò è avvenuto davvero troppo tempo fà!
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Una data? Una vita intera!
Questa è una cosa che non ho mai detto a nessuno: andare ai concerti mi ha sempre rotto i coglioni. La ressa, il casino, il tempo ad aspettare, la disperata lotta per conquistare una posizione decente per potersi godere lo spettacolo. Gli unici concerti in cui non ho mai patito erano quelli di Elio e le storie tese. Ci sono quasi sempre andato da solo, e siccome fortunatamente ogni anno venivate a Torino, io ogni anno vi andavo a vedere. Dodici anni, più di dodici concerti visti, perché nelle annate buone venivate a fare il concerto e poi magari ci scappava pure il concertone del primo maggio, oppure quella volta che avete fatto il mini concerto alla FNAC in via Roma per la festa della musica. Io c'ero alla reggia di Venaria per vedere "Coesi se vi pare", io c'ero nel 2004 per l'addio alla cara Silvia Bolbo, io c'ero ed ero uno dei primi che a fine concerto scalpitava per comprarsi il cd brulé al teatro Colosseo mi pare, o forse era a Collegno? C'ero anche lo scorso maggio per il vostro concerto di addio. Per non parlare del fatto che stavo alzato fino alle 2 del mattino per guardare Vite Bruciacchiate su rai due. Ho sempre seguito anche Cordialmente, per questo voi non eravate (e non siete) solo un gruppo che ascoltavo una volta l'anno in concerto e ogni tanto quando usciva il cd nuovo. Grazie a Cordialmente avevamo il nostro incontro settimanale in cui ci riunivamo virtualmente tutti insieme come un gruppo di amici per sparare cazzate. Grazie a Cordialmente vi ho conosciuti in maniera più profonda, il semplice fatto di conoscere i vostri veri nomi, oppure gli aneddoti delle vostre vite personali, erano tutte piccole cose che mi rendevano orgoglioso, cose che tanti altri fan degli Eelst non sapevano. Quindi questo è il mio ricordo, un ricordo lungo una vita intera, fatta di concerti, di Cordialmente, di Musichione, di Vite Bruciacchiate, di Lugano Tapes, di Bootleg spediti via posta tra i membri del Fave fan club, di "chi ha incastrato Elio e le storie tese" e tutto quanto il resto. L'unico mio rimpianto? Non essermi mai fatto un giro sull'ampli del Faso, ma forse perché non sono mai stato scalmanato abbastanza!
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Una famiglia strampalata
Conobbi Elio e le Storie Tese nel 1996 a 12 anni, quando mio fratello un giorno arrivò a casa con la proverbiale cassettina piratata di 'Eat the Phikis'. La prima impressione fu entusiasmante; le cose che uscivano da quella registrazione creavano in me una strana famigliarità. A casa mia, a parte un sacco di musica in genere, ogni tanto mio Padre ci faceva sentire le cosiddette da mia Madre :"canzoni sconvenienti". Essendo Veneziani avevamo in casa qualche disco dei Pitura Freska, (gruppo che, come scopersi poi, venne prodotto dallo stesso Otar Bolivecic degli Elii) e in macchina capitava talvolta di sentire dal nulla l'esplosione d'archi dell'introduzione di 'Berta' dei leggendari Squallor, che andava inevitabilmente poi a finire sempre nel parossismo più turpe, facendoci fare risate sguaiate e liberatorie. Quando sentivo quella musica provavo uno strano piacere che andava oltre il semplice ascolto di un bel disco, eravamo come complici. Tutto quello che avevo ascoltato finora non poteva competere con un gruppo che, più che una Band mi dava l'idea di essere composto da irriverenti compagni di scuola un pò più grandi, che radevano al suolo qualsiasi preconcetto e facile cliché, facendo inevitabilmente eclissare dai miei interessi qualsiasi altro progetto o gruppo del momento. Insomma: insieme ai cartoni di Matt Groening, a quelli (al tempo appena usciti) di Trey Parker e Matt Stone, alla prima (o seconda metà) dell'Mtv più libera e genuina e a tutta la compagnia di Mai dire Gol, Elio e le Storie Tese mi hanno svezzato, cresciuto e plagiato. In televisione non valeva la pena guardare altro, e quando dal nulla, in una qualche trasmissione appariva Elio, alzavo il volume al massimo ed esigevo il più religioso dei silenzi. Verso i 17 anni con degli amici componemmo un primo gruppetto senza pretese. Cantare è una cosa che faccio tuttora, e senza falsa modestia mi viene pure bene. La cosa che a ripensarci mi impressiona ancora oggi è come l'influenza degli Elio e le Storie Tese nella mia vita non sia tanto di carattere musicale (o quantomeno non solo), quanto quella di una vera e propria attitudine al gioco, alla curiosità, al non prendersi troppo sul serio, a fare le cose bene ma senza essere seriosi; a valicare qualsiasi barriera di etnia, di tradizione, di forma tradizionale della struttura di un pezzo; e nel senso più personale di un vero e proprio atteggiamento sul palco e col pubblico che ho inconsciamente adottato. Col passare del tempo ho coltivato altri interessi, come il Cinema, che per qualche strana concatenazione di interessi e passioni si ripresenta in un bel discorso di Fellini in uno degli ultimi e più commoventi brani degli Elii. La notizia dello scioglimento ovviamente mi spezzò il cuore, ma non ho intenzione di farla tanto lunga, perché bisogna avere fiducia in chi ti ha cresciuto. Dico solo che per quanto possano o non possano ancora fare, questi Grandi Amici e Mentori, hanno ormai lasciato un segno permanente nella mia vita, che inevitabilmente non se ne andrà mai; e adesso sono cazzi vostri.
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Una grande ricerca con venature patriottiche
Dopo numerosi ascolti e venerazioni, decido finalmente di intraprendere il passaggio dall'adolescenza all'età adulta comprando il mio primo disco degli Elii. Ma quale? Decido dunque di girare nel periodo prenatalizio alcuni negozi cittadini musicali (peraltro a Pinerolo, terra natia di Jantoman), ma nulla, non se ne trovano. Arrivo all'ultimo dei tre in programma e chiedo al commesso diversamente giovane "stavo cercando se aveste qualcosa degli Elio e le Storie Tese"; alchè lui mi sorride e mi dice con aspro accento piemontese "ahhh, sì sì, deu vardè da darera (devo guardare nel retro)". Io mi balocco in felicità, quando ecco che di ritorno il simpatico commerciante mi pone in mano il disco che vedete in foto. ... "VIVA ITALIA", una raccolta di canzoni patriottiche che non ha manco una singola traccia contenente traccia degli Elii. Così, nella perplessità più totale, glielo riporgo con un po' di imbarazzo preadultivo: "s... scusi, ma... questo secondo me... non mi pare insomma sia un CD degli EELST..." E proprio allora ricevetti la risposta più bella della mia vita, e che mai dimenticherò. Il commesso mi sorride un po' stranito, mi indica la copertina del CD e mi fa: "Ma come non ci sono? Elio e le Storie Tese, Italia sì, Italia no!" Il potere unificante de La terra dei cachi aveva portato la mente di quest'uomo ad identificare il complessino come simbolo nazionale al pari di tricolore, pizza, mandolino et similia, per il semplice fatto che la canzone arrivasse alla creazione del termine "italiano" mediante un arguto giuoco di parole. Commozione totale. Ps: Giorni dopo trovai a Torino il mio primo vero disco degli EELST, ovvero "Del meglio del nostro meglio", che casualmente manco vi vado a dire come inizi. PPs: Mi sono sempre ripromesso di rompere i maroni ad uno qualsiasi del complessino quando lo avessi incontrato dal vivo e raccontargli tale novella per testarne le reazioni. Poi sempre a Pinerolo un anno fa ho incontrato il Faso dopo magici numeri del Trio Bobo e... nulla, l'emozione mi ha catturato come un bimbo e non sono riuscito a dire nulla, perdianaccia. Rimedio dunque ora in modalità telematica, sperando possa causare simpatico stupore.
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Una parte da record!
Era il 6 ottobre del 1990. Stavo per assistere a un concerto degli Elio e le Storie Tese; avevo vent’anni e solo un anno prima avevo conosciuto il “simpatico complessino” milanese rubacchiando una cassetta (sì, all’epoca esistevano le cassette!) dal comodino di mia sorella, allora sedicenne: si trattava di "Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu", il cui ascolto fece sbellicare dalle risate me e i miei amici! Entusiasta, andai ad assistere, nei mesi successivi, ad almeno due o tre concerti degli EELST; mi restò nella memoria una performance padovana della quale conservo ancora gelosamente la registrazione, arricchita di straordinari capolavori quali "Vattene Amore", "Verso l’Ignoto" e "Arriva Clistere". Ma ancor più straordinario era l’evento in programma quel 6 ottobre: gli Elio e le Storie Tese, di scena al Teatro dell’Elfo di Milano, stavano per accingersi a battere il record della canzone più lunga mai suonata e avevano perciò in programma un’esibizione della durata di 12 ore! Io ero arrivato all’alba da Padova con un mio amico che si era fatto contagiare dal mio entusiasmo per il gruppo. Le aspettative non andarono deluse: l’ascolto per ore e ore del brano "Ti Amo", valorizzato dalla presenza di ospiti di caratura internazionale, si rivelò un’esperienza di altissimo livello sia dal punto di vista musicale che della comicità. Quanto avrei voluto anch’io – seduto in seconda fila – salire sul palco a cantare! Elio, però, si limitava ogni tanto a invitare qualche “giovane donna”, invariabilmente troppo timida per rispondere all’appello. Fino a quando, in uno di tali ripetuti inviti, il talentuoso Belisari, mal gliene incolse, omise di posticipare il sostantivo “donna” all’aggettivo “giovane”, limitandosi a chiedere se ci fosse “qualche giovane” che volesse salire! Non me lo feci ripetere un secondo! Mentre il mio amico sprofondava dalla vergogna (credo l’abbiano ritrovato in Cina!), io zompavo sul palco con una per me sconosciuta destrezza da canguro e, quasi strappando il microfono di mano al povero Elio, cantai per qualche istante delle irripetibili sciocchezze. Ero al settimo cielo: facevo anch’io parte di quella performance che sarebbe finita nel Guinness dei Primati! I musicisti mi permisero con magnanimità di terminare la mia penosa esibizione, così, dopo forse una trentina di secondi, ripresi il mio posto a sedere, verso il quale fui quasi fisicamente spinto dal severo sguardo di riprovazione di Feiez. Spero che, dal paradiso dei musicisti dove certamente si trova ora, possa perdonare quella mia inopportuna intrusione. Vorrei in ogni caso ringraziare lui e tutti gli Elio e le Storie Tese per avermi concesso quei fuggevoli istanti di gloria, ma soprattutto per aver riempito tanto dei successivi 28 anni con ventate di buonumore e sana allegria. Grazie di tutto! Andrea
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Una storia unica, singolare e atipica
Tanti ricordi del complessino, dall’adolescenza passata con walkman e audiocassette lise dall’ascolto, risparmiate solo dalle dirette di cordialmente che, per il ridere che facevo al lunedì sera, si incazzava mia sorella e tutto il condominio che voleva dormire... concerti a Sesto in transenna, anche un carnevale in cui eravamo gli unici tre pirla non in costume. Attese alla fine per strappare una foto ricordo, un autografo sul biglietto , magari un plettro a cesareo o una bacchetta a millefinestre. Concerti ravvicinati, più date per non perderseli un secondo, anche prima fila che al forum vale due chiacchiere con Rocco per l’ultima esibizione live e l’inquadratura immortale nel filmino ritmo sbilenco. E l’ultimo poi, il concerto d’addio, sia quello del forum che quello di Barolo, ultima tappa del tour d'addio, un evento che rimarrà nella storia (e qui copio il post che scrissi subito dopo l’evento). Si parte per Barolo con Alberto e Paolo. Parcheggi abusivi senza prenotazione, un parcheggiatore che non ha paura dell'armonica, via sulla navetta attraversando colline, vigne, una vecchia azienda agricola, icola, icola, agri. Strappa il tagliandino ed è subito transenna, noi siamo i giovani si sì sì sì, gomito a gomito con l'energumeno di turno che ci ammonisce: Ocio Ocio, qui è già occupato. Nervosetto quest'uomo moderno, gentilmente invitato ad andare sul faro. Sound check, ritmo da sala prove. Ascolto entusiasta, non parlo perché son rapito, fino alla fine, poi il complessino si ritira. All'ombra del penultimo sole si aspetta solo l'inizio del concertino, birra fresca nel gargaroz e forza panino. Sono felice. Inizia l'evento, portento! Arriva Elio, sembra mio cuggino, anzi, a mio cuggino. Servi della gleba a tutta birra, rochenrol pam pam gapstei abudá. Discomusic, le persone ballano ballano ballano, sulla pasta del capitano. Qualcuno fa un vento e cambia il clima, sapori di curry e topinamburbera. Scismi bellissimi dentro di me, la musica nell'aria si fa leggera, che felicità. Ospiti e amici, Mangoni annuncia Campovolo 2021 ed è subito delirio. C'è anche la diretta TV, però in faccia non son mai inquadrato. Torna sul palco Rocco Tanica, aka Carlo Ponte, momento nostalgia, risvolti psicologici del rapporto tra giovani uomini e giovani donne. Non cambierei per nulla al mondo questo circo, discutibile o meno, indubbiamente del miracolo di unire tra la folla sotto il palco generazioni, capaci di emozionarsi come al primo giorno di scuola, allietati da gran musica al grido di sticazzi, gli stessi del circo. Tempo per qualche altro ospite, supergiovane derapa sul palco, ha rotto la vespa, si sciolgono gli elii, siamo al 99.99999%. Giù le luci, forza panino, giriamo la scena dell'ultimo bis.... Si piange. La folla che osannava se ne è andata, poi silenzio e niente più. Giovani volontari raccolgono rifiuti da terra e li gettano nel cassonetto differenziato. Volano dal palco i fogli della scaletta, ne prendo uno, "circo discutibile", il fato mi premia con l'ultimo capolavoro. Un feticcio unico, da arricchire con gli autografi degli Alfieri. Dietro la transenna c'è la zona vip, ma l'amico poliziotto ci aspetta. Ci sentiamo giocatori mondiali, andiamo, ci smarchiamo e aspettiamo. Parteciperò, mi autoinviterò...proviamo a finire col botto! L'attesa paga, il braccialetto azzurro anche, Mandingo ci lascia passare. È un attimo, tempo di una discesa sciabattando poi vaghi e di colpo siamo lì, in zona vippissima, in mezzo ai nostri beneamati, sembra una sera con gli Amici. Mangoni sorseggia un bicchiere, Jantoman chiacchiera spensierato. Vittorio Cosma mangia e beve, nel cristo. La dolce Paola Folli sorride, Cesareo saluta. Faso canta, Christian suona una finestra di vetro con due banane... un saluto, due chiacchiere, scatto mille scatti digitali senza abbacinare con il lampo. Una firma sul feticcio, che minuto dopo minuto diventa sempre più unico e prezioso. Elio è l'ultimo che incontriamo, e firma li, nell'angolo del foglio in alto a destra, dove solo due ore prima aveva lasciato le impronte con macchie di Barolo. Ci sarebbe anche spazio per partecipare al buffet, ma noi siamo sazi, increduli, inebriati dalla magica atmosfera di questa giornata unica e indimenticabile. E l'ampiezza della nostra bocca lo fa capire abbastanza... Arrivedorci cari Elii, ci mancherete ragazzi demenziali che avete cambiato il nostro universo. Dal Palco all'Urna, immortali nel microsolco.
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Una strana musicassetta
1992 mia sorella torna a casa con una musicassetta con sopra l'immagine di quella che era una mucca con dei piedi... Incuriosita l'ascolto, ascolto, ascolto senza più smettere. Poi un giorno, nel 2017 mi imbatto in un ominide che vi ama quanto me e fare 6 concerti da dicembre a giugno è stato un attimo. Il 30 dicembre 17 abbiamo prenotato un volo per Alghero partenza 31 mattina, direzione Castelsardo, voi eravate sul nostro aereo, ci disdicono la stanza prenotata e il gentilissimo albergatore ci trova un nuovo hotel, il vostro, abbiamo pranzato in tavoli vicini. Cenato nello stesso ristorante e preso lo stesso volo al ritorno. Tutto involontariamente ma, mi sono sentita una stalker. È stato il capodanno più bello della mia vita, coronato da un concerto al freddo ma pigiati si stava una meraviglia, foto con l'architetto, risate a crepapelle per l'imbarazzo e birra icnusa. Grazie di tutto!!!
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Una vita tesa
La storia comincia in un momento imprecisato del 1988 quando, durante una festa in prima liceo, vengo per la prima volta in contatto con la sacra reliquia: la cassetta di live in Borgomanero. All’ “amici buona sera siamo ancora qui” é già amore. Nel 1992 ascolto per la prima volta il Vitello dai piedi di balsa dividendo le cuffie del mio walkman con una ragazza appena conosciuta. La ragazza è incredibilmente diventata mia moglie. Nel 2005, mia figlia assiste al suo primo concerto di Elio (a villa Arconati - Bollate)... dalla pancia di mia moglie in cinta di circa 5 mesi. Se non sbaglio ospite d’eccezione della serata: Riz Samaritano. Dal pubblico in un momento di silenzio grido: Elio sei vecchio! Elio risponde: Non é vero!
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Un'estate Tesa
Siete forse uno dei primi ricordi che ho. Mio cuggino canticchiava La Terra dei cachi nell'estate del '97, avevo 5 anni. Mi siete stati accanto per tutto il periodo della triennale, tempestato purtroppo da periodi molto tristi. Voi c'eravate sempre a sostenermi, e per questo non smetterò mai di ringraziarvi e ascoltarvi. Non sono mai stato ad un vostro concerto purtroppo, ma ho fatto di tutto per rimediare a questa mia mancanza. Ho comprato tutti i dischi, ho visto le vostre interviste su YouTube, ho addirittura studiato i giri di basso di Faso per cogliere tutte le citazioni possibili (e io il basso nemmeno lo suono!). Vi ringrazio di nuovo per quello che inconsapevolmente avete fatto per me. Per favore, tornate insieme! La scena del musicale si è impoverita senza dubbio alcuno!
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Vacanza
La prima cassettina degli EELST..ascoltata con gli amici in vacanza..in Presolana E poi..mi piace il cazzo...
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Vacanze in Sardegna
Partimmo da Palermo io e il mio ragazzo e incontrammo mio fratello e altri quattro amici a Civitavecchia. Prendemmo la nave per la Sardegna, destinazione Stintino. Mio fratello, che viveva in Brianza da qualche anno, portò una musicassetta con la registrazione di un concerto e per tutta la vacanza cantammo Cateto, Silos e le altre canzoni di Elio e le storie tese!!!!
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Vacanze romane
Primo bacio, prima ragazza, primo grande, grandissimo amore. Colonna sonora? Oscar Rafone, la raccolta video in VHS di Elio e le Storie Tese. Conoscevo già gli Elii, avevo da poco acquistato Made in Japan e da piccolo mio fratello mi aveva instradato con le mitiche cassette (oltre ad avermi, fortunatamente, costretto a guardare quegli strani signori vestiti e dipinti di grigio che cantavano quella simpatica canzone a Sanremo '96). Da quel giorno, nulla mi è sfuggito di presente, passato e futuro. Per un milanese come me è speciale poter dire di essere concittadino del mio gruppo preferito. E quel ricordo, con "Servi della gleba" in sottofondo, resterà per sempre con me! Anche se dopo circa un anno io e lei abbiamo dovuto dirci Arrivedorci....
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varie date e vari ricordi
Ho messo la data dell'ultimo concerto che ho visto ma qui vorrei elencare tutti quelli che sono riuscito a ricordare. Roma – Galoppatoio di Villa Borghese - 14/09/92: primo concerto. Non mi ero mai divertito così tanto ad un concerto. lo zirtaki ballato da tutti è stato fortissimo. Roma - Centrale del tennis - 1996: I Toto mi hanno distrutto i timpani (la musica era ad un volume eccessivo) ma il finale con Rocco Siffredi e le sue ragazze è stato un momento indimenticabile Roma - Air Terminal - 19/03/98: Posto claustrofobico ma Giorgio Bracardi che canta Che Felicità ha ripagato la sofferenza Roma - Palladium - 18/05/99: Concerto senza Feiez..... Roma - Ippodromo Capannelle, Fiesta - 21/06/04: Tanta polvere Roma - Centrale del Tennis - 18/07/06: Bella versione di Rapput con Bisio Roma – Auditorium, Sala Sinopoli - 12/02/10: L'elicottero che va a tempo pilotato da Cesareo non era male... Roma - Villa Ada - 23/07/2013: Ultimo concerto.... Grazie, veramente grazie di tutte le risate che mi avete regalato anche perché ora non ho un cazzo da ridere dato che mio figlio di 10 anni è morto il 28 luglio del 2017. Ero felice e non lo sapevo.....
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Vattene Amore...
Concerto al Galoppatoio di Villa Borghese, cover di "Vattene Amore" cantata da Elio e Feiez: " Vattene Amèdeo, perché mi ti avvinghi/Tanto anche biondo non sei uguale a Stinghi/Lui fa i concerti per l'Amazzonia/Tu la "Mazzonia" la vuoi dare a meee!" Ancora rido...
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