Le storie tese: I tuoi ricordi
In che modo si sono intrecciate la tua vita e la storia di Elio e le Storie Tese?
Quali sono i tuoi migliori ricordi legati al Complessino?
Ce li vuoi raccontare? Vuoi farceli vedere? Vuoi farceli sentire?
Compila il form e racconta: se non hai voglia di scrivere puoi mandare una foto, oppure linkare un video (anche un video in cui ricordi i tuoi ricordi) o mandarci una nota audio come si fa tra amici.
Tutti i ricordi
Concertone in Piazza Duomo a Siracusa
29 dicembre 1997 - Catania Vi conoscevo ma non avevo nulla di voi (cassette, cd), nulla di nulla. Vi vedevo in televisione e conoscevo quindi qualche canzoncina. Mi facevate sorridere, ma niente di più. Ore 19,30, telefonata del Mignosa (Antonio Mignosa, amico siracusano): “La Liguè (Lighea, che sarei io), domani sera concertone di Elio e le Storie Tese in Piazza Duomo. Lo organizzi un gruppone di catanesi in trasferta e venite tutti qui a Siracusa?” Erano le vacanze di Natale dei miei 29 anni. Ero single da qualche mese dopo anni di fidanzamento con lo stesso ragazzo. Avevo, dopo anni, ricostruito un gruppone di amici tutto mio. Tutti single. Uscivamo ogni sera. Birrozze, risate. Ero una persona nuova, facevo una vita nuova. Tutto era possibile e tutto sembrava estremamente facile. Faccio un giro di telefonate. Chama qua, sms di là, passaparola. 30 dicembre 1997 ore 19 Appuntamento in tangenziale. Eravamo in 20. Più altri 20 con i quali ci siamo ricongiunti a Siracusa. Tutti tra amici e colleghi. Tutti con la voglia di divertirci e di ridere. Iniziate voi….vi ascolto per più di due ore come non avevo mai fatto. A ridere di ogni vostra sillaba con tutti i miei amici. Quel giorno la mia vita è cambiata. Da quel giorno vi ho amato alla follia e non ho più perso nessuno dei vostri concerti a Catania. Ho capito cosa mi ero perso fino a quel momento. Mi sono ritrovata organizzatrice di serate di “ascolto” e studio deì vostri testi. A ridere di cuore fino a notte. Siete e sarete sempre tatuati nel mio cuore ma quella serata precapodannesca del 1997 a Siracusa non la scorderò mai. Vostra Supergiovane Lighea. GRAZIE!!!!! (nella foto siamo noi alla mia festa dei 50 anni....non siamo più tornati normali dopo quella sera).
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CONECERTO DEGLI ELII NELL'AULA MAGNA DEL LEONARDO
Non ricordo esattamente la data ma penso fosse nel 1982, quando io ero in prima liceo, al Leonardo appunto, e gli Elii fecero un memorabile concerto nell'aula magna. Io stavo imparando a suonare la chitarra elettrica e per me fu un momento storico. Ricordo vagamente i pezzi ma uno tra tutti fu "Cara ti amo"e il pezzo fatto da 2 accordi. Il mio primo maestro di chitarra elettrica fu nientepopodimeno che il mitico Cesareo, che allora chiamavo semplicemente Davide, che mi insegnò la pentatonica a casa di sua Nonna in viale Mugello al 7. Poi mi vendette la mia prima chitarra elettrica: per 150.000 lire una imitazione di Stratocaster credo fatta col legno di scarto di Aiazzone. Però sappiate che pur facendo tutt'altro nella vita ho continuato ad ascoltare musica e a suonare fino ad oggi che ho 50 anni. Di roba ne ho sentita tanta ma voi restate dei miti, inimitabili!!! un abbraccio a tutti voi!!!
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Conferenza stampa pre-concerto
Foto della conferenza stampa pomeridiana dove io e il mio amico Gabriele fummo invitati a salire sul palco per disquisire su pratiche tipo rasierte, busen ed altro. Giornata indimenticabile
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Conoscenze
Grazie a voi e alla vostra musica ho avuto la fortuna di conoscere persone meravigliose. In questa data ho conosciuto il mio ragazzo e non potrei essere più felice, perché stare con lui porterà sempre anche un pezzo di voi. Ci sarebbero mille altri ricordi, mille altre cose, vi voglio bene
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Corteggiamento e eelst
Ero in prima superiore e stavo con la piu bella della scuole (lei in terza media stava con me perche ero piu grande) la sua amica mi corteggiava tantissimo anzi tantissimissimo e mi procuró attraverso lo zio tutti i dischi degli Elii cercava ogni scusa per stare con me ma ero fidanzato e passavo i pomeriggi a limonare tantissimo. Grandi ragazzi. Ps forza panino
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da Domodossola all'Africa
con Andrea, il mio compagno di 5 elementare, sdraiati sul tappeto di camera sua ad ascoltare una cassettina, ovviamente replicata, mista di Federico Salvatore, Leone di Lernia e un complessino sconosciuto. Era il 1990, solo qualche anno dopo, uscendo dall'infanzia avrei scoperto che si trattavano di registrazioni di Live in Borgomanero. L'Amore scoppiò letteralmente nel 1996 quando i manifesti con lo squalo con l'apparecchio tappezzarono la mia città, Domodossola. Allora i nostri animatori dell'oratorio organizzarono l'uscita e io fui tra i prescelti dal felice destino a poter partecipare con loro, ricordo il palco tappezzato di biancheria intima delle fan con le quali, Rocco Tanica, in un giorno speriamo lontanissimo si farà comporre il proprio sudario, serata travolgente, subito dopo mi dedicai allo studio per imparare tutti i pezzi a memoria. Unica nota negativa, lamentata da Elio è che c'erano troppi insetti mentre la sera prima che c'era stato Baccini c'era solo un moscerino, da 20 kg, ma uno solo. Oltre al complessino fu anche, da subito, feroce passione per Super Giovane, per un adolescente è bello sapere di avere un protettore nel mondo. Da allora i concerti sono poi stati tantissimi, fino a diventare una malattia, dovevo avere tutti i dischi, i singoli e dalla rete scaricare tutto l'inedito possibile, partecipai anche alla presentazione di Cicciput. Prima ancora, la prima volta che volli iscrivermi al Fave Club, andai in sede e la bella Silvia Bolbo (credo che fosse lei) mi spiegò del bollettino ecc, e in quel momento apparve Stefano, il Beli in persone che prima d'ora non avevo mai visto da vicino e mi bloccai e non riuscii a sire niente che non mi sembrava vero; che poi quando uscii mi dissi, "che pirla, che pirla". Tanti anni dopo tornaste anche a Domodossola, ci portai una ragazzina che mi piaceva tanto e riuscimmo anche avere gli autografi, feci anche due passi per la città con Mangoni che trovava molto interessante l'architettura di Corso Paolo Ferraris. Anche quando entrai in seminario per quanto possibile continuai a seguire i concerti e il più indimenticabile fu quello ad Arona con Claudio Bisio, quella volta conobbi personalmente anche Marok, ma lui non si ricorda sicuro perchè troppo impegnato a martellare due belle ragazze. Una volta ci fu un'episodio molto divertente, nei corridoi del seminario, qualcuno mi rimproverò di azione politica perchè indossavo la maglietta rossa e l'accusatore non si accorse che quello non era Ernesto Guevara, ma Luca, che non aveva la stellina sul cappello, ma la "M". Una sera andai ad un incontro/concerto con Nando Bonini, grandissimo chitarrista italiano, chitarrista di Vasco e poi convertito, uno mi vide con la maglietta di Elio e le Storie Tese e ne fu contento perchè lo ritenne come un segno di apertura, e la stessa sera uno fece una domanda sulla "musica cristiana" e Nando scoppiò a ridere rispondendo: "ma cosa significa questa espressione? La musica è musica e basta! com'è un giro di Do cristiano?". Anche da prete ho potuto ancora concedermi qualche bel concerto, una volta è venuta anche la Drummeria a Quarna, a fianco della mia parrocchia e sono venuto con il percussionista della nostra corale e abbiamo molto goduto, poi siamo stati anche a Sesto, al Carroponte con una mia parrocchiana che è una batterista prodigiosa, Evita, anche allieva di Christian. Poi sono partito missionario in Africa, con gioia, ma anche con dolore perchè non ho potuto partecipare al concerto d'addio, ma anche in Africa siete sempre nel mio cuore e nelle mie cuffiette. Forse il desiderio di abbracciare il mondo è anche colpa vostra e della vostra amicizia con molti ospiti internazionali: il Giappone di Haruka Ari che canta nel blu dipinto di blu, Il Natale dei fratelli dello Sri Lanka, le sorelle Bulgare, sì, anche voi mi avete spinto in Africa che avrà pure tanti problemi, ma di sicuro non quello del ritmo! don Nur
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Da ragazzino
Mi ricordo che da ragazzino vi scoprii tramite Sanremo , e una volta comprata la cassetta di eat the fikis la ascoltai ad oltranza in macchina con i miei (che non ne erano molto contenti) ma soprattutto mi ricordo che la tenevo come colonna sonora dei videogiochi del nes e snes in camera mia ???????????? imparai tutte le canzoni a memoria
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Da una vita e per sempre.
Il mio reggiseno appeso sul palco, il primo raduno, il matrimonio di Mangoni. Il basso di mio fratello portato a benedire da Faso. Quella sera a Radio Deejay. Una vita di devozione. Ma più di tutto mi ricordo l'amore adolescenziale che ci misi a registrare su un VHS di 3 ore trasmissioni televisive trash napoletane da donarvi.
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Dal concerto in riva allo Stretto di Messina 1996 fino a Barolo 2018
Non ricordo la data precisa, settembre 1996... l'inizio di una lunga serie.... concerto sotto il pilone a Messina. Costo del biglietto 5.000 Lire. Conservo ancora da qualche parte il vecchio biglietto stile SIAE con l'autografo di Cesareo. Ammiravo il grande e indimenticabile Feiez! Mi portai un walkman per regitrare e immortalare qualche brano. Registrazioni assolutamente inascoltabili, ma che poi rimettevo nelle cuffie Sony praticamente ogni sera!... Fino a Barolo il 29 giugno 2018... a fine concerto entrammo nei camerini: Millefinestre suonava con due banane sul vetro di una finestra, Don Vittorino sorseggiava (forse) una cocacola e si metteva a chiacchierare con noi, Cesareo ci offrava un pasticcino.... ero in famiglia! ..... E a casa mi portai un bel cimElio... soprattutto nel ❤️
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DAL SIMPATICO COMPLESSINO ALLA BAND CARUCCIA
Il passaggio degli Elii a Sanremo 96 è uno spartiacque: il complessino che gira sulle cassettine di papà ha (ribadiamolo) stravinto il festival, e per noi 15enni con pochi peli è una rivelazione. Con 4 amici una settimana dopo - sabato 2 marzo 1996 - mettiamo su una band. La prima. Con uno solo che sa suonare. Con un paio che pure coi cori faticano. Fa lo stesso. La scintilla è scoccata anche nel nostro lembo di terra dei cachi. Si va. Senza rete. Cover demenziali, crossover inauditi (La donzelletta vien dalla campagna cantata su Voglio andare a vivere in campagna di Cutugno), tripli carpiati per mascherare una manifesta ineguatezza. Ma siamo carichi a mille, e le portatrici sane di triangolino che ci esalta mostrano un minimo di interesse. (Ok, spesso si rivela essere misera pietà). Cresceremo. Calando. Mutando.Da 5 resteremo in tre. Poi due. Ma ne arriveranno altri, assieme a nuovi strumenti, corsi di musica e letture e ascolti che ci aprono i pori. E i portafogli. E poi cambi di nome. E ottimi incontri. Uno dei più importanti, quello con Alex Trecarichi - già collaboratore del simpatico complessino -, dal quale è scaturito un singolo di discreto successo. Dopo 22 anni, la fiamma accesa in quella folle settimana di Festival è ancora accesa come le pelate argentee dei Rockets. Grazie Elii, di tutto ciò che è stato e che ancora sarà.
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Dalle superiori e poi per tutta la vita
Nel 1990 i miei compagni di itis a Milano mi hanno passato la prima cassettina. Io all’inizio pensavo che Elio fosse avesse carnagione scura capelli biondi labbroni e (forse) un occhio solo come mi sembra di ricordare una faccia strana su un Manifesto di pubblicità per qualche concerto. La mia pubertà e adolescenza si è di fatto basata tu testi come abitudinario, cateto, cara ti amo, servi d gleba. Da vent’anni vivo all’estero e sopravvivo grazie a cordialmente. Poi ultimamente da quando Elio ha iniziato a sensibilizzare sul tema autismo mi sento ancora più legato dato che anche a noi è capitato un figlio con quel tipo di problemi. Peccato solo non riuscire a condividere con mia moglie questo umorismo ( perché è tedesca e non capisce cosa ci trovo da ridere)
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Dannata festa delle medie
Erano i primi anni 90, ad una classica festa di compleanno tutta basata sul ballo lento e il gioco della bottiglia, il mio compagno di banco tiro' fuori una musicassetta "senti queste canzoni" mi disse. Era l'album Italyan, Rum Casusu Cikti. All'inizio si rideva delle parolacce anche complice l'effervescenza ormonale di giovani tredicenni pelosi e puzzolenti. Arrivo' il primo concerto, facevo le medie e l'unico compagno di classe disposto a seguirmi fu "il mango" , di cognome fa proprio Mangoni, incredibile. Da li inizio' l'esplorazione degli Elii che costello' tutta la mia adolescenza e tuttora continua. Arrivai al liceo dove conobbi gli amici di una vita Lo Spazy (fine orecchio musicale nonche' sopraffino gastronomo e cazzeggiatore supremo) Tomiew (futuro ingegnere nonche' astro nascente della pallacanestro), Giangi (anche lui futuro ingegnere motociclista incallito con i capelli fonatissimi), il Cone (simbolo dell'aristocrazia e con una passione sfrenata per la ....equitazione) .....e poi c'ero io, il mio nome di battaglia fu subito chiaro "lo Sfaccio" che poi divenne talmente internazionale da mutare in "The Sface". Diffusi il verbo degli Elii e questi intrisero la nostra gioventu', ogni canzone rappresentava precisamente un pezzo della nostra storia di giovani amici e di giovani servi della gleba. Si susseguirono diversi concerti e diversi dischi, fino ai famosi cofanetti, alla rissa al nightexpress, mtv, cordialmente....insomma a tutto Elio. Arrivammo pure a scrivere un testo sulle note di "Cara ti amo" per il matrimonio di uno dei due ingegneri. Per la nostra generazione gli Elii sono come i Simpson, ovvero dei fini osservatori delle dinamiche sociali con tanto di predizioni puntualmente avveratesi. I miei ricordi legati al complessino sono talmente tanti che non basterebbe un libro, ma quello piu' bello e' appunto averli condivisi con i miei migliori amici..... Forza Panino! The Sface
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Data non proprio quella. Incontro Elio e Rocco a Linate aeroporto.
Devo prendere l'aereo con quella che sarebbe poi diventata mia moglia e chi ti vedo fare acquisti all'edicola dell'aeroporto? Elio e Rocco! Il cuore mio irradia di emozione e gratitudine verso questi due ragazzi milanesi così tanto bravi nella musica. Non ho scritto che, essendo anche io mezzo musicista (anni e anni a suonare al Punto Musica di Sesto di Niki Collu, Michele Pomella e compagnia bella) avevo in valigia l'appena uscito "Studentessi". Potevo farglielo firmare? Ma certo che sì! E Invece? Mi dico "cazzo lo fanno tutti di rompere i coglioni con il firmacopie" e allora vado verso Elio (Rocco non era a portata) e gli dico l'unica cosa genuina che potevo dirgli. "Ciao Elio, posso stringere la mano a un grande musicista?" Elio si fa solenne, e dice un "grazie" sentitissimo, sincero e un pò gutturale. Mi intimidisco, mi si blocca la lingua. Ed è giusto così. Riesco a dire con tanto amore e sfinimento "ragazzi, vi seguo da vent'anni" e mentre "anni" finiva di uscire dalla mia bocca immediatamente penso "ora Elio mi dice: ci hai catturato, finalmente" e mi immagino segugio a stanare gli Elii ovunque andassero. Invece era così solenne da risparmiare questo povero musicista (piuttosto pirla di suo) che si era fatto la battuta fulminea nel proprio intimo spirito. Il mio amatissimo "Studentessi" restò in valigia senza la firma (che pirla?) Ora, mia moglia ogni volta che vede le due lumache in copertina del suddetto splendido lavoro discografico fa "pfui" schifandole. Io ricordo Elio e il più sgamato (mi aveva visto restando a debita distanza) Rocco in un momento qualunque, non musicale, dove ho potuto semplicemente ringraziare per il grande cuore e per uno tra i più grandi orecchiamenti musicali donatimi a profusione dal panorama artistico italiano. Essendo originario della città europea di Milano, più precisamente della città sovietica di Sesto San Giovanni, un altro ricordo è di Elio e sua molia al Teatro Out Off a vedere Antonio Rezza (data anche qui incerta nella mia memoria). Concerti visti negli anni Cernusco S/N-Milano-Sesto Carroponte-Limbiate. Un concerto all'anno di Elio e le Storie Tese è antidoto alla tristezza e al vuoto spinto di certa muisica, perciò va assunto a piene orecchie e in abbondanza. Ora mi restano i dischi. Tornate ragazzuoli, tornate!
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...Davide resta in disparte, ripensa a Santana, a quel giorno a Bologna. C'è Paolone....
C'era Paolone, tra l'altro vestito con pantalone bordeaux e polo-camicia rosa, quindi ben visibile.... Partecipo tra il pubblico del palaDozza per la registrazione, chiedo ad un conoscente gli autografi degli Elii nel soundcheck (era, o forse è ancora, un prete: la diocesi aveva posti a disposizione per lo spettacolo Taratatà), ottengo velocemente Faso, Rocco e Cesareo. Elio e C.Meyer non raggiungibili. Lo esorto: "ehi, chiedi anche quello di Feiez!" "Chi?" "Quello (l'unico) vestito di ROSSO!" Lo vedo dirigersi verso Paolo... Torna con il biglietto di ingresso scarabocchiato: Faso, Cesareo, Rocco Tanica, Luca Come Luca?????? Aveva chiesto l'autografo ad un cameraman o fonico o ad un funzionario RAI, vestito di grigio... ricoperto di insulti, non è riuscito a rimediare in tempo. Partita la registrazione, luci spente, Enrico Silvestrin che entra (aiutato da un coreografo per imitarne il passo deciso), Elio, Le storie Tese, Santana, i Bis per il solo pubblico... purtroppo a dicembre di quell'anno... Panino non più
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Dediche speciali
Uno dei tanti meravigliosi ricordi dei bei tempi che furono!!
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"Ditegli di non mollare l'università"
Quattordici anni non ancora compiuti, vacanza al mare con i genitori, nella casa di fronte approda un gruppo di studenti del politecnico di Milano che passano le giornate ad ascoltare la cassettina della registrazione del concerto di un gruppo che non ha ancora pubblicato il suo primo album. L'entusiasmo del preadolescente per brani come Cara ti amo, Silos, Cassonetto e Vivi Rocco è tale da costringere all'ascolto il genitore, che da ragazzo aveva vagheggiato l'idea di fare il discografico. Idea fortunatamente scartata già negli anni Sessanta dopo avere ascoltato dal vivo un giovane autore che non aveva ancora iniziato a incidere i propri brani, certo Lucio Battisti, e avere sentenziato "con quella vocina non farà mai il cantante, meglio che continui a scrivere per gli altri". E su Elio: "Bravino, simpatico, ma meglio che si laurei e faccia musica per hobby".
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Dopoconcerto col gruppo
Ebbene si, una data storica, il concerto del palatrussardi a Milano,10000 persone, ricordo girando per strada a Milano, col mio amico Marcello che mi ospitava, si sentiva spesso parlare del concerto, c'era elettricità nell'aria, e si capiva che sarebbe stato un evento.. il concerto fu bellissimo inutile dirlo, ma il mio ricordo meraviglioso comincia ora.. Dopo il concerto esibendo le nostre tessere del fave club e raccontando di essere i fieri possessori del famoso libro verde, un raccoglitore di numerosi articoli di giornale riguardanti il complessino riusciamo a imbucarci nei camerini.. Ad un certo punto si leva una voce "tutti allo Zelig!" Noi un po' intimoriti chiediamo a Faso, "possiamo venire anche noi?" Ma certo! La sua risposta..Partimmo ed entrammo nel pub (aperto solo per loro, era più o meno l'1di notte) e ci sedemmo in un tavolino vicino al loro.. Che cazzo fate disse Faso sedetevi con noi! Non vi dico che brividi.. C'era tutto il gruppo, più fidanzate, un paio di amici e il proprietario dello Zelig Giancarlo Bozzo, a cui fu intimato di mostrarci il polpaccio!!!!!!!! Fu una serata incredibile resa tale da un gruppo di grandi musicisti e persone speciali.. Chiudo ricordando una barzelletta che raccontò Faso parlando con la lingua fuori facendo uno strano accento.. Ciao mamma sono tornato a casa..amore,ma perché parli così? Eh zio Giotto ha disegnato una fi*a sulla stufa! Civas quasi alle lacrime.. Vi voglio bene ragazzi!
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Drin Drin, pronto sono Rocco Tanica. Mi passa Massimiliano?
All'indomani dell'uscita di "Del Meglio Del Nostro Meglio, vol.1" ero un simpatico pre-adolescente di 11 anni che grazie al Festivàl di Sanremo divenne un fanatico degli Elio e le Storie Tese. L'ascolto del messaggio preoccupato della mamma preoccupata perché le figlie che verrano al concerto "sono tutte minorenni, perciò regòl...regolati" e della signora che cita la "gran bella frase di Rigoletto" mi fece venire una idea: e se anche io chiamassi il buon Rocco Tanica (che poi i finti-fan che vogliono sembrare molto amici chiamano confidenzialmente "Sergio")? Così fu: lasciai un messaggio in segreteria dicendogli di quanto fossi appassionato della loro musica. Non ricordo esattamente cosa dissi, ma un po' emozionato e un po' incosciente lasciai questo messaggio. Lo stesso giorno, durante l'ora di cena, il telefono di casa squilla. Mia madre va a rispondere e poi torna in sala da pranzo: "Massimiliano, Rocco Tanica vuole parlarti...!" E fu così che parlai con Rocco Tanica: una emozione immensa poter parlare con (lo so che non si dovrebbe dire, perché non si risponde alla domanda "vuoi più bene alla mamma o al papà?", però io lo dico uguale) la "storia tesa" più simpatica, che più ammiro. Così emozionato che mi vennero pochissime cose intelligenti da dire o domande interessante da fargli (dannato Rocco Tanica, potresti avvisare prima di telefonare?!) ma mi ricordo che finimmo a parlare del loro divertentissimo programma "Eurostallions" andato recentemente in onda sulla Rai. Mi raccontò qualche retroscena della gag in cui Rocco suona il pianoforte "dall'altra parte" per far suonare le cose tristi come allegre e le cose allegre come tristi. Mi diede appuntamento al concerto che in Marzo 1998 si sarebbe tenuto a Roma dicendomi che gli avrebbe fatto piacere se fossi venuto a trovare il complessino dopo il concerto: invito che accettai di buon grado (e ci mancherebbe altro, ero già iscritto al Fave Club). Il resto è storia. Dal 1996 non ho perso nemmeno un concerto degli Elio e Le Storie Tese a Roma e dintorni, sono andato a vedere la loro esibizione con l'orchestra a Milano e il loro epico concerto di Addio sempre a Milano. Gli Elio e le Storie Tese sono stati l'unico punto fermo di una intera esistenza. Non c'è stata nemmeno una volta in cui un membro degli Elii si sia comportato in maniera meno che disponibilissima. Io non sono un fan di quelli che fanno gli amiconi, non chiamo STEFANO il buon Elio e non dico agli Elii "hey Elii, vi devo una pinza che ho qui nella panza" (i temibili CITATOR), e ho sempre sentito nel cuore che loro apprezzassero questa discrezione e accogliessero con maggior simpatia i fan che per timidezza e rispetto preferiscono non disturbarli e non essere troppo invadenti. Com'è come non è, non mi è stata mai negata una foto, una battuta, un saluto ma anche una conversazione un po' più approfondita da NESSUNO degli Elii. Ho provato qualche volta a dire al buon Rocco "ti ricordi di me...?" ma ovviamente per lui impossibile farlo con la quantità mastodontica di fan che ha. A me basta ricordare questa telefonata per poter dimostrare quanto, oltre ad essere degli artisti di notevole bravura, siano persone gentili e disponibili. Io voglio bene a Rocco Tanica e agli Elio e le Storie Tese. PS: vi allego una bellissima foto scattata con l'architetto Mangoni (indossava una strepitosa maglietta dei Take That) al Teatro Sistina di Roma il 09/11/96.
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Due di picche
Sono a Forte dei Marmi e mi scasso la minchia, ho 8 anni (credo) dato che la data me la sono bellamente inventata. Edicola: Tv Sorrisi e Canzoni. Nella busta in allegato c'è una MUSICASSETTA che ovviamente viene snobbata dalla donna di mio padre: tieni, almeno fai qualcosa e non ti lamenti. Indugio sull'immagine in copertina, un bel 2 di picche. La ficco nel walkman e sento una vocina che mi sussurra dolce: "in un mondo che ci è ostileeeee, rovinato dalla gghooga, c'è una stella che riluce, c'è qualcosa in cui speraaaaare". Cambiò molto, non tutto ma tanto si. Grazie ragassuoli, divertitevi ancora mi raccomando.
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Due ricordi. Di come iniziò e di come (non) finì.
Primavera '93 (anno più, anno meno), terza elementare (classe più, classe meno). Un mio compagno di classe mi parla di una cassettina che gli ha fatto sentire uno zio. "sulla copertina c'è una mucca con due gambe. e poi c'è una canzone che dice una cosa come "il pippero è l'atmosfera": fa troppo ridere. secondo me il cantante è matto". "ridequi" un pomeriggio, pensando alla mucca e a quella parola mai sentita prima. nei giorni successivi, durante l'intervallo, disegnammo tante mucche con due gambe (per lo sdegno delle nostre maestre) e provammo a "ricostruire" quella canzone, a inventarci le strofe, il ritornello, la musica, le altre parole. venne fuori una specie di samba. Il vero Pippero® l'ascoltai solo nel 96 (anno più, anno meno), ma era come se conoscessi già tutto di loro. 26 giugno 2018. L'ultimo (?) concerto, la bruschetta nell'occhio durante Il circo discutibile, ripensando anche alla coglionaggine di quell'8enne che durante l'intervallo improvvisava rime e disegnava mucche con due gambe.
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