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GRA(?)IE a tutti

GRA(?)IE. Cari amici vicini e lontani, sostenitori e detrattori, eterosessuali e bulicci (nell’accezione positiva dei termini), questa è una comunicazione by Elio e le Storie Tese; quelli, per intenderci, di “Italia sì Italia no”, l’inno di una generazione che ha fatto degli inni generazionali una ragione d’essere (e avete capito benissimo a chi ci stiamo riferendo); quelli, per intenderci, de “La terra dei cachi”, un brano che ha fruttato loro il secondo posto al Festivàl di Sanremo; quelli, per intenderci, che infiammarono la Riviera dei Fiori nel 1996 con una musichina. E siamo già a tre momenti musicali belli, un primato che molti altri complessi ci invidiano, primi fra tutti i Baustelle per non parlare di Loredana Errore e altri. Insomma, questi cosiddetti Elio e le Storie Tese vogliono dirvi una cosa che ritengono meritevole di attenzione. Una cosa che inizia per “gra” e finisce per “ie”; c’è poi una sesta lettera che sta in mezzo e che non vi sveliamo per non rovinarvi tutta la sorpresa. Gra(?)ie. Gra(?)ie a tutti, di vero cuore, per tutta una serie di motivi che non stiamo lì a menarvi il torrone specificandoli. Ma ce n’è uno, di motivo per dirvi gra(?)ie, che ci è particolarmente caro e vogliamo condividere. Dovete sapere che il giorno 11 settembre 2010 abbiamo tenuto un concertino particolarmente importante per noi stessi e non solo. Ha avuto luogo a Sesto San Giovanni (MI), una località conosciuta dappertutto ma specialmente nella periferia nord di Milano, una città alla quale siamo molto legati in quanto molto vicina a Sesto San Giovanni (MI). Cos’è successo: che minghia è arrivata un sacco di gente: grandi, piccini, medi, tutti accomunati da una medesima caratteristica: avere quindici euro e impiegarli per acquistare un biglietto che aveva fra le sue peculiarità (bella carta, stampa professionale eccetera) quella di garantire l’accesso al concerto degli Elio e le Storie Tese a Sesto San Giovanni in provincia di Milano. Caso vuole che allo stesso concerto ci fossimo anche noi che suonavamo. Nel breve volgere di istanti i vantaggi di entrambi – i possessori di quindici euro e noi Elio e le Storie Tese – sono risultati evidenti: gli uni potevano presenziare ad un evento fra i più prestigiosi del semestre (se si esclude “La giostra sul due” condotta da Valerio Merola nella splendida cornice della Regione Calabria, vedi QUI), gli altri potevano esibirsi di fronte ad un pubblico competente e raffinato. Cosa è scoccata: un’empatia (vedi QUI) da fare invidia al rapporto emozionale che lega, che so, il calcare alla serpentina della lavatrice, Berlusconi* a Gianni Letta*, Gianni Letta* alla serpentina, Berlusconi* al calcare [*attenzione: non si tratta dei Berlusconi e Gianni Letta conosciuti dai più, bensì di un Berlusconi e un Gianni Letta omonimi ma del tutto estranei a quelli conosciuti dai più, e provenienti da un universo parallelo come quelli descritti nei romanzi di Jack Finney (1911-1955); inutile pertanto incaricare avvocati tipo Ghedini* di farci causa (*attenzione: non si tratta dello stesso Ghedini ma di un omonimo proveniente da un universo parallelo ecc. e che fa rotolare pallottine di escrementi come lo scarabeo stercorario, vedi QUI)]. Forti di tale empatia, gli Elio e le Storie Tese ed il loro pubblico hanno dato vita ad uno spettacolo di intrattenimento degno dei più blasonati spettacoli di intrattenimento ivi compresi quelli dei Franz Ferdinand. Pensate che il tutto è stato ripreso in tempo reale da telecamere con microfono e trasmesso in streaming (un metodo di internet) sui computer di mezzo mondo. Tale streaming è stato seguito con interesse crescente da centinaia di migliaia di utenti del vuvuvù, che hanno gradito il florilegio di canzoni belle e le vorticose pantomime di Mangoni; anche se la parte più gradita è stata l’ultima mezzora, in particolare il ronzio che l’ha fatta da padrone e rappresenta il momento di gran lunga migliore. E qui torniamo al discorso del “gra(?)ie”: gra(?)ie a tutti per la fiducia, gra(?)ie per la bella presenza e l’entusiasmo, gra(?)ie per gli sguardi ammiccanti e forieri di lusinghe impronunciabili, gra(?)ie per il calore umano; gra(?)ie specialmente per la stima reciproca, come disse Anna Tatangelo al Festivàl di Sanremo 2008 riferendosi all’orchestra. Gra(?)ie al grande cuore di Sesto San Giovanni che ha palpitato in sincrono e all’unisono coi ventricoli di noi tutti. Se non fosse che non ne abbiamo tanta voglia lo rifaremmo ogni settimana, o pressoché. E per finire, un suggerimento: inviate denaro a chiunque, certo, ma specialmente a: Elio e le Storie Tese c/o Hukapan, via E. Folli 34 - 20134 Milano. A chi invierà denaro riveleremo in confidenza qual è la lettera che si nasconde dietro il punto di domanda collocato in corrispondenza dei 3/5 della parola gra(?)ie più volte citata in questa comunicazione. E questa comunicazione non avrà più segreti di comprendonio. E.. un formidabile bacino sul naso da quei rissosi, irascibili, carissimi Elio e le Storie Tese Scissor Sisters**. [**ce l’hanno assicurato loro in persona (il successo non li ha cambiati)] • • •