Una storia unica, singolare e atipica

Alessandro

Tanti ricordi del complessino, dall’adolescenza passata con walkman e audiocassette lise dall’ascolto, risparmiate solo dalle dirette di cordialmente che, per il ridere che facevo al lunedì sera, si incazzava mia sorella e tutto il condominio che voleva dormire... concerti a Sesto in transenna, anche un carnevale in cui eravamo gli unici tre pirla non in costume. Attese alla fine per strappare una foto ricordo, un autografo sul biglietto , magari un plettro a cesareo o una bacchetta a millefinestre. Concerti ravvicinati, più date per non perderseli un secondo, anche prima fila che al forum vale due chiacchiere con Rocco per l’ultima esibizione live e l’inquadratura immortale nel filmino ritmo sbilenco. E l’ultimo poi, il concerto d’addio, sia quello del forum che quello di Barolo, ultima tappa del tour d'addio, un evento che rimarrà nella storia (e qui copio il post che scrissi subito dopo l’evento). Si parte per Barolo con Alberto e Paolo. Parcheggi abusivi senza prenotazione, un parcheggiatore che non ha paura dell'armonica, via sulla navetta attraversando colline, vigne, una vecchia azienda agricola, icola, icola, agri. Strappa il tagliandino ed è subito transenna, noi siamo i giovani si sì sì sì, gomito a gomito con l'energumeno di turno che ci ammonisce: Ocio Ocio, qui è già occupato. Nervosetto quest'uomo moderno, gentilmente invitato ad andare sul faro. Sound check, ritmo da sala prove. Ascolto entusiasta, non parlo perché son rapito, fino alla fine, poi il complessino si ritira. All'ombra del penultimo sole si aspetta solo l'inizio del concertino, birra fresca nel gargaroz e forza panino. Sono felice. Inizia l'evento, portento! Arriva Elio, sembra mio cuggino, anzi, a mio cuggino. Servi della gleba a tutta birra, rochenrol pam pam gapstei abudá. Discomusic, le persone ballano ballano ballano, sulla pasta del capitano. Qualcuno fa un vento e cambia il clima, sapori di curry e topinamburbera. Scismi bellissimi dentro di me, la musica nell'aria si fa leggera, che felicità. Ospiti e amici, Mangoni annuncia Campovolo 2021 ed è subito delirio. C'è anche la diretta TV, però in faccia non son mai inquadrato. Torna sul palco Rocco Tanica, aka Carlo Ponte, momento nostalgia, risvolti psicologici del rapporto tra giovani uomini e giovani donne. Non cambierei per nulla al mondo questo circo, discutibile o meno, indubbiamente del miracolo di unire tra la folla sotto il palco generazioni, capaci di emozionarsi come al primo giorno di scuola, allietati da gran musica al grido di sticazzi, gli stessi del circo. Tempo per qualche altro ospite, supergiovane derapa sul palco, ha rotto la vespa, si sciolgono gli elii, siamo al 99.99999%. Giù le luci, forza panino, giriamo la scena dell'ultimo bis.... Si piange. La folla che osannava se ne è andata, poi silenzio e niente più. Giovani volontari raccolgono rifiuti da terra e li gettano nel cassonetto differenziato. Volano dal palco i fogli della scaletta, ne prendo uno, "circo discutibile", il fato mi premia con l'ultimo capolavoro. Un feticcio unico, da arricchire con gli autografi degli Alfieri. Dietro la transenna c'è la zona vip, ma l'amico poliziotto ci aspetta. Ci sentiamo giocatori mondiali, andiamo, ci smarchiamo e aspettiamo. Parteciperò, mi autoinviterò...proviamo a finire col botto! L'attesa paga, il braccialetto azzurro anche, Mandingo ci lascia passare. È un attimo, tempo di una discesa sciabattando poi vaghi e di colpo siamo lì, in zona vippissima, in mezzo ai nostri beneamati, sembra una sera con gli Amici. Mangoni sorseggia un bicchiere, Jantoman chiacchiera spensierato. Vittorio Cosma mangia e beve, nel cristo. La dolce Paola Folli sorride, Cesareo saluta. Faso canta, Christian suona una finestra di vetro con due banane... un saluto, due chiacchiere, scatto mille scatti digitali senza abbacinare con il lampo. Una firma sul feticcio, che minuto dopo minuto diventa sempre più unico e prezioso. Elio è l'ultimo che incontriamo, e firma li, nell'angolo del foglio in alto a destra, dove solo due ore prima aveva lasciato le impronte con macchie di Barolo. Ci sarebbe anche spazio per partecipare al buffet, ma noi siamo sazi, increduli, inebriati dalla magica atmosfera di questa giornata unica e indimenticabile. E l'ampiezza della nostra bocca lo fa capire abbastanza... Arrivedorci cari Elii, ci mancherete ragazzi demenziali che avete cambiato il nostro universo. Dal Palco all'Urna, immortali nel microsolco.

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