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Rocco Tanica

ROCCO TANICA 1
Rocco Tanica nasce da Maria Goffredo e Alfredo Tanica il 16 maggio 1961 ad Algeri, dove il padre è diplomatico presso l’ambasciata spagnola. Ha quattro sorelle, Anja, Carla, Loretta e Carol; Carol muore a tre anni per i postumi di un intervento chirurgico, Rocco eredita il suo violino e prende le prime lezioni dal maestro Fineschi. Abbandonato il violino si dedica al pianoforte sotto la guida del maestro Ahmadi, che lo presenta all’Accademia musicale di Algeri dove Rocco viene respinto per motivi razziali. All’età di 9 anni tuttavia riesce a diplomarsi in pianoforte complementare al Conservatorio di Lisbona, e l’anno successivo (1971) si trasferisce in Italia a Savona al seguito della famiglia. Partecipa come organista, sotto diversi pseudonimi, ad alcune registrazioni di Nada, che tuttavia lo allontana dopo breve tempo in seguito ad accuse mai provate di peculato. In quegli anni si dedica anche allo studio del clarinetto e del corno francese ma con scarsi risultati (a parte la realizzazione di un album strumentale per la Decca, “Souvenirs of the printemps” – 1974 – realizzato con il nome d’arte di Luca Popolo). Abbandonata ogni attività musicale dal 1975 al 1980, Rocco completa gli studi superiori e si iscrive all’Università di Parma (dove vive dal 1981 al 1985) fino alla laurea in Scienza dell’alimentazione. Si unisce agli Elio e le Storie Tese nel 1986, prendendo il posto del primo tastierista, Coriolano, venuto a mancare l’anno precedente. Non partecipa alla composizione dei brani fino al primo EP per la Durium del 1988, “Ignifugo rovente”, nel quale suona anche il clarino ed è coautore di “Burago Molgora” e “Amami fino ai vent’anni”. Alla fine del 1989 esce “Elio Samaga Hukapan Karyiana Turu”, il primo lavoro ufficiale della band a vederlo pienamente integrato nell’organico preesistente, che si è arricchito nel frattempo del percussionista Matteo Ford e del trombettista Lucyano scritto con la ipsilon. Parallelamente all’attività musicale con gli Elio e le Storie Tese, Rocco coltiva una particolare passione per l’arte figurativa che lo porta ad intraprendere l’attività di cartoonist (sue dal 1994 sono le vignette satiriche della terza pagina del Lodz Observer, periodico polacco in lingua inglese) e quella di incisore d’arte. Prende parte con piccoli ruoli d’attore a due film (“Spavaldi” di M. Bellocchio – 1995, e “Neanderthal prologue” di K. Coimbra). Sposato con Diletta Melchiorre dal 1979 ha due figli, Petra e Miko, di 23 e 19 anni.

ROCCO TANICA 2
Rocco Tanica (all’anagrafe Rocco Tanzi) è nato a Milano il 27 ottobre 1963 da genitori ignoti. Abbandonato nei pressi dell’ospedale Macedonio Melloni viene ritrovato da una guardia giurata, Giovanni Tanzi, che lo affida alle cure dei sanitari e successivamente ne ottiene l’adozione dal Tribunale dei Minori di Milano. E’ proprio Giovanni, musicista dilettante, ad avviarlo allo studio della fisarmonica e ad includerlo nella formazione de “I tirannici”, complesso folk-beat dell’epoca che si esibiva nelle balere e al famoso Santa Tecla come gruppo-spalla di Giorgio Gaber. Musicista autodidatta, Rocco trascrive ed esegue ad orecchio alla fisarmonica i successi dei cantanti dell’epoca, Massimo Ranieri, Engelbert Humperdinck, Ricky Gianco fra gli altri. Proprio con una versione virtuosistica di “Rose rosse” si aggiudica il secondo posto al concorso per giovani talenti “Una promessa per il palcoscenico” di Verona, nel 1972. Nella stessa occasione conosce Giannicola Fasani (più tardi noto semplicemente come Faso) in gara come enfant-prodige ballerino con l’ensemble piemontese dei Cavedani; i due sviluppano una salda amicizia, osteggiata però dalle rispettive famiglie che sono politicamente avverse, dato che Giovanni Tanzi milita nel partito Repubblicano mentre Emanuele Fasani, padre di Giannicola, è stato sottosegretario in un governo Fanfani. Destino vuole che i due si perdano di vista; si ritroveranno casualmente in studio di registrazione solo vent’anni dopo, per la realizzazione della colonna sonora di “Marika regina del sesso”, uno sfortunato film di Lucio Fulci con musiche di Piero Umiliani. La prima esperienza artistica autonoma di Rocco risale comunque ai primi anni ’80, in cui diventa frontman di diverse orchestre di liscio, addirittura tre in quattro anni (“I Giambattisti”, “Rocco & Milena”, “I Convocati”) e suona con i Primitives – ormai orfani di Mal – Renzo Zenobi, Iller Pataccini, Gli Alunni Del Sole. Nel 1985 viene scartato alle selezioni per il festival di Sanremo, dove aveva presentato un brano scritto con Giorgio Conte, “Navi di ghiaccio”, poi portato al successo da Anna Identici. Nel 1986 abbandona la carriera artistica; dal 1987 al 1992 è condirettore della miniera di lignite di Heuersdorf (Germania); dopodiché risponde ad un famoso annuncio degli Elio e le Storie Tese e fa il suo ingresso nella line-up della band a partire dall’album “Italyan, Rum Casusu Cikti” (1992). Omosessuale dichiarato, vive col compagno Ludovico a Carpi (MO).

CARAMBOLA
Il giovanissimo Carambola – vero nome Carlo Amboldi – nasce a Lerici (La Spezia) nel 1988 sotto il segno della Bilancia. Si dedica all’organo elettronico dall’età di otto anni. Il suo esordio musicale risale al 1994, quando partecipa alla gara per dilettanti allo sbaraglio “Cantamarestate” di Recanati; si piazza quinto con un brano di genere calypso, “Intatta”, scritto dal maestro Gianni Manerbio, suo primo produttore e mentore. Ammiratore degli Elio e le Storie Tese fin dalla tenera età (i genitori, anch’essi fans, affermano di averlo concepito proprio dopo un concerto della band ad Asti) è lo stesso Carambola a proporre la propria candidatura al complesso dopo l’abbandono di Rocco Tanica nel 2002. Le cose però non vanno subito per il verso giusto; alla prima audizione Carlo – si chiama ancora così – è emozionato al punto di non spiccicare parola di fronte ai suoi idoli, e fornisce una prova opaca e insoddisfacente (il brano portato al provino è una versione calypso di “Piattaforma”). Ma i suoi futuri compagni di strada intuiscono le potenzialità del giovane, anche al di fuori della musica calypso, e insistono per rivederlo qualche tempo dopo, prima di uno show alla convention Gillette; in quell’occasione Carlo esegue con gli Elii la parte di tastiere di “Cinquecento”, guadagnandosi la fiducia della band milanese e un posto sul palcoscenico a fianco del tastierista Jantoman. Il nome Carambola viene suggerito dall’attore Remo Girone (il Tano Cariddi de “La Piovra” in tv) dopo averlo visto all’opera sul biliardo dello stilista Renato Balestra, comune amico dei due. Carlo/Carambola frequenta con profitto la seconda ginnasio presso l’Ist. tecnico Valsecchi di Cremona, dove vive con la famiglia. Ha un gatto di nome Ponzio, ama i film d’azione e i romanzi di Giorgio Faletti. Nonostante le affettuose prese in giro di Elio, il quale non lascia passare concerto senza ricordare che “non conosce ancora l’amore”, il giovanissimo Carambola ha una simpatia per Rossana, sua coetanea cui è legato da un’affettuosa amicizia. Nel 2003 ha pubblicato “I puke on your grave in a calypso way”, album di cover degli Autopsy che non ha avuto grande fortuna forse perché dato alle stampe in contemporanea con il più blasonato “Cicciput” degli Elio e le Storie Tese.

LUIGI CALIMERO
La sua vita, la sua carriera, il segreto della sua voce inconfondibile sono avvolti nel mistero più fitto. L’unica notizia ufficiale della sua biografia autorizzata è che colleziona cani. Neppure la Bruscu Investigazioni di Nicola Bruscu e figli è riuscita a saperne di più.

Collaborazioni

Quelle che mi ricordo come me le ricordo:

  • Come tastierista complesso “Claxon”, singolo “Stelle Stelle” (1983)
  • Righeira. “L’estate sta finendo” (1984) e successivo album che conteneva anche la splendida sanremese “Innamoratissimo”, di S. Righi, S. Rota, A. La Bionda, C. La Biona, C. Minellono e S. Conforti.
  • Nell’album “West of Broadway” di Alberto Fortis, credo nella canzone omonima, suono alla tastiera i tom campionati sull’Emulator2 da “In the air tonight”. Nei crediti appaio misteriosamente come Stefano Conforti.
  • In un album di Paolo Tofani/Sri Guru Deva di metà ’80, ancora reperibile ma non so il titolo.
  • Massimo Ranieri, canzone “Perdere l’amore” e album omonimo. Con Feiez.
  • Album Simbolo: Ricchi e Poveri – “Buona Giornata e…” (1990?). I grandi successi di Angela, Angelo e Franco. La canzone “Buona Giornata” è scritta e suonata da Vittorio Cosma, voce ufficiale fra l’altro de “La Saga di Giorgio e Piero”.
  • Claudio Bisio. “Rapput” e album “Paté d’animo” (uno dei due che vi consiglio).
  • Flavia Fortunato e Franco Fasano. “Per niente al mondo”, Sanremo ’92. Con Faso al Basso. Con Faso, Feiez e Vittorio Cosma suono in varie canzoni dei due album di Fasano.
  • Fabrizio De Andrè. Album “Le Nuvole” (l’altro che consiglio).
  • Con Feiez, la colonna sonora di “Stefano Quantestorie” di Maurizio Nichetti.
  • Claudio Baglioni, album “Io sono qui”(’95), canzone “Male di me”, ho scritto le parti per l’orchestra d’archi. Non si sentono.
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