Bene Velle

Alessandro Ferrante

Estate 1996, conosco gli Elio e le storie tese. Viaggio studio in Inghilterra. In quel viaggio do il primo bacio e mi innamorai perdutamente (di un'altra ragazza, ma questa è un'altra storia). E in sottofondo quasi perenne "Eat the Phikis". Nel 1998 vado al primo concerto degli Elii al Teatro Al Massimo di Palermo. Vedo Sergione uscire da Ricordi, verosimilmente con della strumentazione in mano. Facciamo un pezzo di strada assieme (io, lui e qualche altro fan osannante... secondo me sarà stato un momento molto roccherrollstar per lui). Mentre faccio la fila per entrare c'era Feiez fuori che ci guardava bonario con il cappellino in testa. Nel 1998 agguanto grazie al mio amico Fabio una terza fila al concerto al Teatro di Verdura. Quello che poi riempì per quasi metà il live "Made in Japan". Nel dopoconcerto ci imbucammo e adorammo le chiacchiere con Faso e gli altri (Elio no, faceva il burbero e secondo me ci aveva i fatti suoi). Nel 1998 ancora uscii da scuola e corsi per recuperare la prima fila in piazza Politeama, per un megaconcertoevento in occasione dei 50 anni della Lapa. Per l'occasione Mangoni entrò in scena non in Vespa ma sul tre ruote. E con gli Elii c'erano sul palco Renato Pozzetto e Irene Grandi. Rocco poi ne parlò anche nella sua nuova avventura bloggheristica su Medium svelando retroscena gustosissimi. Per il 31 Dicembre del 1998, non contenti di aver suonato 3 volte a Palermo nel giro di 8 mesi, gli elii videoregistrarono un messaggio di auguri. Che non sentii perché ero sul tetto di un palazzo come Batman, ma sarebbe bello recuperarlo. Nel 2000 andai a vedere gli Elii ai Cantieri Culturali alla Zisa assieme al buon Franco, e lì conoscemmo un buon gruppo di Fave di cui oggi la memoria si è persa ma di cui conservo ancora reperti fotografici. Sempre nel 2000 suonarono al Giardino Inglese in occasione del Solmusic. Io e Marco andammo e ci riempimmo gli occhi di ammmmmore. Inoltre ci bruciarono un'arancina (l'ultima) dimenticandola nel fornetto e andammo e tornammo a piedi facendo svariati chilometri a piedi ma cantando a squarciagola. Dal 2000 al 2008 attendevo disperatamente un nuovo concerto quantomeno in Sicilia occidentale, ma i nostri si diedero alla macchia. Molto giudiziosamente però iniziarono a fare i CD Brulee. Maledizione! Nel 2008 finalmente un nuovo concerto a Palermo, con giacca e cravatta visto che il dresscode prevedeva "Eleganza". E infinito amore per "Il congresso delle parti molli" e il suo finale. E Faso che gli si illuminano gli occhi quando glielo dico, ma mi rimpalla a Jantoman per ulteriori delucidazioni. Ma anche uno stanco Rocco rintanato in macchina a cui vedo in mano una digitale uguale a quella che avevo io. E poi ancora il live a San Vito lo Capo per il cous cous fest, con gli Elii in grande spolvero. Ancora il bellissimo live a Segesta, con aperol che scorreva a fiumi e il viaggio in Uno (esatto, FIAT UNO) con la segreta speranza di non rimanere in panne (e invece la Uno fece il suo dovere con una nonchalance chemminghia...). Restano il live ad Assago a decretare l'addio alle scene. I chilometri, il freddo cane uscendo dal palazzetto e una sensazione di stordimento esistenziale. Poi nel mezzo dei live metto "Il circo discutibile" che mi ha fatto piangere a dirotto come non mi succedeva da anni e per la prima volta solo per l'ascolto di una canzone. E infine il live a Catania. con le 5 ore di macchina tra andare e tornare (il ritorno alle 4 di notte), il trenino sotto al palco, lo stemma di Crema davanti al microfono di Elio e Mangoni che nel preconcerto si dirigeva in direzione dello streetfoodfest. E questo solo per limitarmi ai live. Chiudo che sono stato molto prolisso, ma chiudo con una bellissima citazione che spero vi piacerà. "Finì con i campi alle ortiche finì con un flauto spezzato e un ridere rauco ricordi tanti e nemmeno un rimpianto."

ALTRI RICORDI
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