Ancora una volta un incantesimo spedisce Elio a Vienna, nel XIX secolo.
Si ritrova al Teatro di Porta Carinzia, dove tutti parlano italiano: l’impresario Domenico Barbaja – che ha portato con sé Rossini, l’orchestra e il coro del Real Teatro di San Carlo di Napoli – e il vecchio Antonio Salieri, con i suoi due allievi, l’ormai celebre Ludwig van Beethoven e lo sconosciuto Franz Schubert.
Su tutti aleggia, indimenticato, lo spirito di Wolfgang Amadeus Mozart.