Wavavooooma

Paolo Costa

Credo fosse l'inizio del 1988. Era sicuramente uno spettacolo organizzato da Radio Popolare in un teatro milanese (il Nazionale?). Allora ero uno studente di filosofia e, lo ammetto, non vi conoscevo. O meglio, vi conoscevo solo di nome. Comunque, ho questo ricordo che mi si è impresso nella memoria. Sono seduto tra il pubblico, viene annunciato il set degli Elii e comincia questa canzone che parla di un astronauta, o almeno così me la restituisce la memoria. Io ascolto con attenzione crescente il testo e a un certo punto comincio a ridere, ridere, ridere: una cascata interminabile di risate che ha reso il ricordo di quella serata delizioso. Insomma, avevo sperimentato una specie di estasi da buonumore che è una roba micidiale - meglio di qualsiasi estasi sintetica - e che ho riprovato dopo di allora ascoltando canzoni speciali come La terra dei cachi, Tapparella o Dannati forever. Quell'anno l'estate l'ho trascorsa in Irlanda. Una sera a Besfalt ho cenato con tre amici in un pensionato universitario. La situazione nella città era tesissima per via del conflitto tra cattolici e protestanti che era allora violentissimo. La tensione terribile della giornata favoriva il cameratismo e la seconda cosa che non ho dimenticato sono proprio le risate che ci siamo fatti attorno a quel tavolo parlando di voi e del vostro umorismo surreale. Un'altra estasi comica di cui vi sono debitore. Grazie!!!

ALTRI RICORDI
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