Prime volte

Pietro Cociancich

C'è stata la prima volta che ho visto gli Elii in tv: era il 1997 e giocavano a fare i nanetti durante un collegamento col Tg3 (è la scena che si vede anche all'inizio del video della Canzone Mononota, e ho collegato i due elementi solo in quel momento, dopo 14 anni) C'è stata la prima volta che ho sentito una canzone degli Elii: era il 2003, tutti quanti cantavano Shpalman, io rimanevo abbastanza indifferente. C'è stata la prima volta che ho letto qualcosa di Elio: era l'estate del 2004 e sul Corriere ogni giorno veniva pubblicata una fiaba centimetropolitana di Elio. Le risate che mi sono fatto, io piccolo tredicenne, leggendo le avventure dell'astice Claudio Forghetti, erano un buon presagio per qualcosa di più grande. C'è stata la prima volta che ho visto le facce di tutti i membri del gruppo: era il 2006 e su SKY passava la pubblicità dello spettacolo Coèsi se vi pare. Ho pensato: "Dev'essere carino, ma figurati se perdo tempo per guardarlo". C'è stata la prima volta che ho LETTO il testo di una canzone degli Elii: era a cavallo tra il 2006 e il 2007, e lessi per caso su un canzoniere scout (abbandonato su una panca della rinomata base scout di Colico) il testo del Vitello dai Piedi di Balsa. Fu una folgorazione, da quel momento capii che quel gruppo di cui avevo sentito vaghi riferimenti avrebbe potuto essere il MIO gruppo. C'è stato il primo ascolto continuato di canzoni eliatiche: era sempre la primavera del 2007, eravamo in gita di classe in Grecia e un mio compagno mi instradò all'ascolto facendomi sentire tutte le canzoni del simpatico complessino che aveva nel suo lettore mp3. Grazie Gabriele, hai creato un mostro. C'è stata la volta che ho visto per la prima volta Mangoni: era il 20 maggio 2007, e lui presentava a Milano un evento in occasione del centenario dello scoutismo. In quell'occasione non ho pensato granché, ma ci tenevo a dirlo così si vede che mi ricordo tante cose. C'è stata la prima canzone SCARICATA ILLEGALMENTE degli Elii: siamo sempre nel 2007, la canzone era il Vitello (ovviamente, è una sorta di entrée obbligata per chi si introduce al mondo di EelST). Nel corso dell'anno il numero di canzoni conosciute sarebbe cresciuto esponenzialmente. C'è stato il primo disco fisico degli Elii: era la primavera del 2008, e quindi si trattava di Studentessi. A quello sarebbero poi seguiti tutti gli altri, in una "caccia al tesoro" che è durata fino all'acquisto di Arrivedorci un anno fa. C'è stato il primo ascolto di Cordialmente, nell'autunno del 2008. Il fatto che a un certo punto si siano stufati e l'abbiano lasciato andare in malora, è una cosa che mi rattrista un poco, ma ancora adesso mi gingillo con il podcast e so alcuni momenti a memoria. C'è stato il primo incontro diretto con gli Elii: era il giugno del 2009, e c'erano Elio e Rocco Tanica che facevano delle letture sull'evoluzionismo (anche se alla fine Tanica ci tenne a precisare che lui era creazionista). Riuscì a farfugliare qualcosa tipo dgfhghxffautografo, e loro capirono. Tra il pubblico c'era anche Jantoman, che non voleva farmi l'autografo perché "era di passaggio", io gli risposi che infatti io stavo prendendo gli autografi della gente in giro, e lui si vide preso in castagna e mi scrisse sul foglio "Jantoman [di passaggio]". E poi c'è stata la prima volta che li ho visti dal vivo. Era il 26 ottobre del 2009, il concerto era quello agli Arcimboldi con l'orchestra. Ricordo ancora la pelle d'oca e il magone che mi vennero quando li vidi arrivare sul palco e iniziare a cantare "John Holmes". Alcuni, nei momenti di emozione, hanno come un black out: io di quella serata mi ricordo tutti i momenti, tutte le risate, tutte le battute, persino la giacchetta rosa di Mangoni, lo zainetto di Cesareo che faceva finta di non voler suonare Tapparella, il tizio che esce dal teatro con il ramo pieno di foglie lanciato da Mangoni alla fine del Vitello. Non per fare il melodrammatico, ma è stato uno dei momenti più belli della mia vita. A queste prime volte, poi, si aggiungono tante altre, con tanti momenti memorabili: - le infinite domande in una video chat, con Faso che sbotta "basta domande di Pietro Cociancich!" - il comizio politico di Mangoni per le elezioni comunali del 2011 (vedasi foto allegata) - gli appostamenti per intercettare Faso e dargli le mie povere piccole poesie ermetiche - la veglia a Sanremo per farli vincere nel 2013 - le presentazioni degli album - il concerto di Capodanno a Milano, con Elio che cantava Abababubu sulle note di Soleado e la gente sbronza in piazza del Duomo che urlava "basta con questo Ababù!!" - X-Factor, grazie al quale anche mia madre è diventata fan di Elio - l'autografo che ho chiesto a Elio per mia madre - i tanti concerti dal 2010 al 2017 - la stesura della pagina sugli Elii nella Wikipedia in lingua lombarda (lmo.wikipedia.org), che in alcuni momenti è stata più completa ed esauriente di quella in italiano - la volta che sono tornato a casa a piedi dal Carroponte dopo un concerto perché il metrò era chiuso e non c'erano taxi e chissà quante ancora! perché il rapporto con gli Elii, per noi spiantati e fanatici, è sempre pieno di sorprese e di aspetti nuovi da scoprire. Il mio "incontro" con il complessino mi ha sicuramente cambiato l'esistenza (probabilmente in peggio) e questo decennio da fan non lo scorderò facilmente. Grazie ragazzi di tutto! Certo, avrei voluto dirvelo tante altre volte di persona, ma tenendo conto che Milano non è poi così grande, al massimo si può anche combinare. Forza Panino!

ALTRI RICORDI
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