Prima di usare un mixer, devi sapere quanto pesa.

Gianluca Labriola

Ascolto gli Eelst più o meno da 15 anni, allora ero solo un ragazzino che ascoltava e suonava punk rock. Però l’ironia degli Elii mi ha sempre fatto molto ridere e spesso anche riflettere, oltre al fatto di essere ottimi musicisti. Nell’estate del 2007 rincorrevo il sogno di diventare un tecnico del suono e di imparare quel mestiere (avevo appena 17-18 anni). In quegli anni, i Punkreas si servivano dello stesso service audio degli Elii e così tramite varie conoscenze comuni, riuscii a ottenere un piccolo lavoretto estivo nel suddetto service così che potessi imparare il mestiere del fonico come desideravo, lavorando per grandi artisti. Io che mi aspettavo di maneggiare grandi mixer, microfoni, strumentazioni all’avanguardia però mi sbagliavo: il mio lavoro si limitò a mettere in ordine il magazzino, preparare il materiale e caricare i camion dei vari tour in partenza. Tra i vari tour, quello degli Eelst era il più divertente perché oltre a impianto, strumenti, custodie più o meno pesanti, c’erano sempre da caricare i vari costumi di Mangoni e oggettistica in genere (scope, pali per la lap dance, polli di gomma..). Insomma, in quel periodo ho imparato a saldare i cavi, com’è fatto un mixer, com’è composto un impianto per un tour e soprattutto ho imparato che fare il tecnico nel mondo dello spettacolo è un mestiere davvero duro e sottovalutato. Uno dei tecnici di Eelst una volta mi disse “prima di usare un mixer, devi sapere quanto pesa”. E aveva un sacco ragione. Poi ho preso altre strade, ho preferito il mondo della registrazione più che del live, realizzando un piccolo home studio dal quale mi è nata la passione per i prodotti Apple che è poi diventata il mio lavoro. Devo molto a Eelst, la cosa più divertente è che in tutti questi anni non ho mai avuto modo di incontrarli pur avendo partecipato a decine di concerti e pur avendo, in qualche modo, lavorato per loro. La vita è pazzesca :)

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