Il soundcheck

Stefano Mele

Pavia di Udine, sagra delle pere. Credo 2005. Non la vostra prima partecipazione, quella fu la volta in cui Elio diede dei portoghesi a quelli arrampicati sui muretti, benché l’ingresso fosse gratuito. La volta a cui mi riferisco io era successiva. Seguii con pathos e ammirazione tutto il check: l’ascolto forzato del vitello era “Piattaforma” eseguita per intero. Poi cadde il cielo. Io e quei 20 superstiti rimasti sperammo fino all’ultimo nel miracolo, sotto l’implacabile diluvio friulano. Dopo più di un’ora, forse quasi due, il concertino saltò. Gli Elii amichevolmente si prestarono a scambi di battute, per di più cazzate, come era lecito aspettarsi, con i comuni mortali oltre le transenne. Con le scarpe piene di humus e il cuore pieno di gioia tornai a casa e per settimane non mi uscì dalla testa quel soundcheck. Non scrivo mai al passato remoto, ma fa Amarcord. Vi vi un m di bi

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