I volti misteriosi . Finale Ligure, concerto allo Sporting Club 15 luglio 1990

luca DONALISIO

Avevo 18 anni appena compiuti. Come tutti ero venuto a conoscenza degli Elii tramite la cassettina pirata copiata dal cuggino del cuggino del cuggino. Si sentiva male, ma si capiva benissimo la potenza sonora, la tecnica sopraffina e l'estro del magico complessino. Ero orgoglioso, perché la cassettina l'avevo portata a sentire a mio fratello maggiore e ai miei cugini (altri, questi erano in carne ed ossa) che ne avevano confermato il valore artistico. Senti che ti risenti la cassettina, la voglia di sentire il magico complessino dal vivo era tanta. Arriva l'occasione con il concerto a Finale Ligure (io sono del basso piemonte), così compero il biglietto e con un gruppo di amici ci si avvia. Per chi non conosce lo Sporting Club di Finale, si tratta di una struttura oramai abbandonata ma ai tempi era un luogo di culto dove si erano esibiti, negli anni, artisti di calibro in una location a dir poco spettacolare: un antiteatro ricavato nella roccia! Partiamo alla volta di Finale con il sottoscritto tutto il tempo intento a girare e rigirare nelle mani il biglietto del concerto. Il mio primo concerto degli Elii (ne sono poi susseguiti una cinquantina circa...) e il primo concerto in assoluto! Il biglietto riportava la foto della copertina del disco capolavoro "Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu" con quel primo esempio di photshop decisamente ben riuscito che miscelava i visi dei mie beniamini. Arrivati sul luogo del concerto con largo anticipo, tipo alle 15 del pomeriggio, ci sistemiamo in piscina. Dopo un pò di tempo trascorso a fare i cretini in acqua, si decide di andare al bar della piscina a prendere una spuma (vabbè, una coca cola ma lasciatemi pensare che fosse una spuma, da 100 ovviamente). Ci sediamo ad un tavolo rettangolare dalle generose dimensioni e mi trovo vicino ad un ragazzo un pò più vecchio di me ed altri 2/3 seduti davanti. Li guardo, guardo attentamente quello alla mia sinistra, lui mi guarda, io lo guardo, poi passo a guardare il biglietto e mi sembra di scorgere qualche somiglianza. Andiamo avanti così per qualche minuto quando, all'ultima mia occhiata, il mio vicino sconosciuto esordisce dicendo "ebbene si, siamo noi". Ero seduto con gli Elii, emozione unica! Ora però non ricordo chi di loro mi abbia fatto la rivelazione, penso potesse essere Rocco Tanica o Faso ma non ne sono sicuro; sarebbe bello che "la storia tesa" se lo ricordasse!! Da allora la mia presenza ai concerti è stata pressoché costante, non sono mai diventato una Fava ma in qualche modo me ne sento parte. Sono cresciuto con Elio e le storie Tese, ho imparato da loro, mi sono ritrovato nei loro testi, ho ascoltato la loro musica, mi sono emozionato e li considero un pezzo della mia vita. Vi devo molto. Un abbraccio, Luca

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