I migliori anni della nostra vita

Eugenio Eterno

Era il primo anno di università, Politecnico di Torino, facoltà di Ingegneria Elettronica. Vi scoprii quasi per caso: nel pensionato universitario in cui vivevo in quel periodo, c'erano ragazzi che arrivavano un po' da tutta Italia: tra questi, ragazzi di biellesi, che mi fecero ascoltare un "bootleg" ( si scrive così? ) di un vostro concerto a Borgomanero, che ebbe luogo quell'anno o forse un anno prima, non ricordo. Fu una rivelazione: capii subito che l'etichetta di "band demenziale" che all'epoca andava tanto di moda, nel vostro caso andava un po' stretta, era molto ma molto riduttiva: c'era molto di più sotto. La conferma la ebbi quando vi "presentai" ad un mio amico, il figo della situazione, l'intellettuale che già ai tempi del liceo ascoltava roba tipo Tom Waits, Talking Heads, gli U2 della prima ora, David Sylvian, Jaco Pastorius con i Wheater Report, insomma tutta gente "cool". Avere quindi il suo imprimatur sulla vostra musica, e sulla qualità delle vostre composizioni ed esecuzioni ( "questi sono musicisti con le palle") mi fece capire che stavolta ci avevo preso. Il vostro primo disco, Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, é stato la colonna sonora di quel primo anno di università, e da allora non vi ho più mollato. La vostra musica mi ha accompagnato negli anni, ho seguito con ammirazione ed orgoglio la vostra evoluzione: io questi li ho scoperti prima di Max ( l'amico di cui sopra)..... Quindi che dire, grazie di tutto, per le emozioni, i bei momenti che mi avete regalato. C'è una domanda che mi gira nella testa da un po', e alla quale spero di avere una risposta: ma secondo voi, che nel corso degli ultimi trent'anni avete avuto modo di vedere l'evoluzione del giovane, secondo voi dico, il sogno dei giovani di oggi é ancora irrompere in un bagno a Cagliari? Un caro saluto Eugenio

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