Grazie!

Federica

1999. A 7 anni, ogni volta che entravo in macchina, avevo un'unica richiesta: "papà, metti la canzone della Bulgaria?". Era la traccia numero 12 di un disco contenente singoli italiani, credo. Per dieci anni siete stati dunque "quelli del Pippero", nulla di più. Ma a 17 anni, la svolta: lascio il mio ragazzo, entro in crisi e un mio caro amico, esaurito dal mio insopportabile melodramma adolescenziale, mi fa ascoltare "Cara ti amo". Colpo di fulmine. Da quel giorno fate parte della mia quotidianità e non ho mai smesso di amarvi. Non posso che esservi grata: ho riso come una pazza, ho cantato a squarciagola ai vostri concerti e mi avete pure fatto versare delle lacrime quando avete preso la decisione di lasciarvi. Siete Poesia. Grazie!

ALTRI RICORDI
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