E come faccio a spiegare...

Enrico Frangi

Come si racconta cos'ha voluto dire quella prima volta che ho sentito l'infinito assolo di Cesareo (Out Into the Daylight) alla fine di quella cassetta intitolata "Live at Sorpasso" copiata da mio fratello che l'aveva copiata da un suo compagno dell'I.T.S.O.S. che l'aveva copiata da chissà quale cassetta copiata? Come si spiega la rivelazione che conteneva? Ti aspettavi parolacce ed hai trovato l'arte. E prima mica lo sapevi cosa fosse l'arte, credevi solo di saperlo, ma tra te e lei c'era un muro di conformismo, di standard, di aspettative da cui non uscire. Poi ascolti Tapparella e ti rendi conto che ancora hai tanto da imparare, che può esistere musica ancora più bella, compri Craccracriccrecr sapendo che niente sarà come prima, poi arrivi a Complesso del Primo Maggio ed inizi a pensare d'averci capito qualcosa perché qualcuno sembra averti tirato fuori le parole dalla testa e ridi, ridi come un pirla. Come si racconta di averlo avuto sempre vicino senza mai toccarlo il Complessino? Quando hai scoperto che quel "Italyan" era il fratellone della tua amica Ade, che lei ogni tanto andava alle prove ma "ti prego, ti prego, dai!" a te non t'ha mai portato e ti pigliava pure per il culo dicendoti che Elio era a casa di Massimo ma era appena uscito. Quando Elio l'hai incrociato fuori dalla tua università (quella dove hai un compagno di corso che va a lezione da Faso) ma alla tua faccia stupefatta lui ha solo dato un colpo di sopracciglia ed ha tirato dritto. Quando trovi un lavoretto alla Jinglebell prima di partire per la naja e hai voglia che Carlo e Giorgio gli telefonano, Sergio è troppo impegnato per passare a salutare. Quando la tua compagna torna a casa e ti dice: "ma lo sai che la mia nuova collega è la moglie di Cesareo?" Come lo racconti cos'ha voluto dire vedere proiettata la foto di Feiez quel giorno che sarebbe stato il suo compleanno e poi risentire quegli auguri in Made in Japan; stare in piedi all'Arcimboldi a urlare "Forza Panino!" ad oltranza, con Tanica che agita le chiavi dell'auto con lo zaino in spalla e poi si gira con gli altri a guardare Cesareo che s'è rimesso la chitarra a tracolla ed in risposta allarga le braccia, non si può andare via senza suonare Tapparella; e quella botta di culo, i due posti centrali in prima fila all'ultimo vero concerto, l'ultimo di Tanica, poter stringere la mano a tutti, farsi da parte perché possano farlo anche gli altri e stare lì a contemplare le lacrime, la fine di un'epoca che ti ha cambiato la vita davvero.

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