Drin Drin, pronto sono Rocco Tanica. Mi passa Massimiliano?

Massimiliano Di Bacco

All'indomani dell'uscita di "Del Meglio Del Nostro Meglio, vol.1" ero un simpatico pre-adolescente di 11 anni che grazie al Festivàl di Sanremo divenne un fanatico degli Elio e le Storie Tese. L'ascolto del messaggio preoccupato della mamma preoccupata perché le figlie che verrano al concerto "sono tutte minorenni, perciò regòl...regolati" e della signora che cita la "gran bella frase di Rigoletto" mi fece venire una idea: e se anche io chiamassi il buon Rocco Tanica (che poi i finti-fan che vogliono sembrare molto amici chiamano confidenzialmente "Sergio")? Così fu: lasciai un messaggio in segreteria dicendogli di quanto fossi appassionato della loro musica. Non ricordo esattamente cosa dissi, ma un po' emozionato e un po' incosciente lasciai questo messaggio. Lo stesso giorno, durante l'ora di cena, il telefono di casa squilla. Mia madre va a rispondere e poi torna in sala da pranzo: "Massimiliano, Rocco Tanica vuole parlarti...!" E fu così che parlai con Rocco Tanica: una emozione immensa poter parlare con (lo so che non si dovrebbe dire, perché non si risponde alla domanda "vuoi più bene alla mamma o al papà?", però io lo dico uguale) la "storia tesa" più simpatica, che più ammiro. Così emozionato che mi vennero pochissime cose intelligenti da dire o domande interessante da fargli (dannato Rocco Tanica, potresti avvisare prima di telefonare?!) ma mi ricordo che finimmo a parlare del loro divertentissimo programma "Eurostallions" andato recentemente in onda sulla Rai. Mi raccontò qualche retroscena della gag in cui Rocco suona il pianoforte "dall'altra parte" per far suonare le cose tristi come allegre e le cose allegre come tristi. Mi diede appuntamento al concerto che in Marzo 1998 si sarebbe tenuto a Roma dicendomi che gli avrebbe fatto piacere se fossi venuto a trovare il complessino dopo il concerto: invito che accettai di buon grado (e ci mancherebbe altro, ero già iscritto al Fave Club). Il resto è storia. Dal 1996 non ho perso nemmeno un concerto degli Elio e Le Storie Tese a Roma e dintorni, sono andato a vedere la loro esibizione con l'orchestra a Milano e il loro epico concerto di Addio sempre a Milano. Gli Elio e le Storie Tese sono stati l'unico punto fermo di una intera esistenza. Non c'è stata nemmeno una volta in cui un membro degli Elii si sia comportato in maniera meno che disponibilissima. Io non sono un fan di quelli che fanno gli amiconi, non chiamo STEFANO il buon Elio e non dico agli Elii "hey Elii, vi devo una pinza che ho qui nella panza" (i temibili CITATOR), e ho sempre sentito nel cuore che loro apprezzassero questa discrezione e accogliessero con maggior simpatia i fan che per timidezza e rispetto preferiscono non disturbarli e non essere troppo invadenti. Com'è come non è, non mi è stata mai negata una foto, una battuta, un saluto ma anche una conversazione un po' più approfondita da NESSUNO degli Elii. Ho provato qualche volta a dire al buon Rocco "ti ricordi di me...?" ma ovviamente per lui impossibile farlo con la quantità mastodontica di fan che ha. A me basta ricordare questa telefonata per poter dimostrare quanto, oltre ad essere degli artisti di notevole bravura, siano persone gentili e disponibili. Io voglio bene a Rocco Tanica e agli Elio e le Storie Tese. PS: vi allego una bellissima foto scattata con l'architetto Mangoni (indossava una strepitosa maglietta dei Take That) al Teatro Sistina di Roma il 09/11/96.

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