"Ditegli di non mollare l'università"

Michele Tavola

Quattordici anni non ancora compiuti, vacanza al mare con i genitori, nella casa di fronte approda un gruppo di studenti del politecnico di Milano che passano le giornate ad ascoltare la cassettina della registrazione del concerto di un gruppo che non ha ancora pubblicato il suo primo album. L'entusiasmo del preadolescente per brani come Cara ti amo, Silos, Cassonetto e Vivi Rocco è tale da costringere all'ascolto il genitore, che da ragazzo aveva vagheggiato l'idea di fare il discografico. Idea fortunatamente scartata già negli anni Sessanta dopo avere ascoltato dal vivo un giovane autore che non aveva ancora iniziato a incidere i propri brani, certo Lucio Battisti, e avere sentenziato "con quella vocina non farà mai il cantante, meglio che continui a scrivere per gli altri". E su Elio: "Bravino, simpatico, ma meglio che si laurei e faccia musica per hobby".

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