"Con quelle sopracciglia sembri Elio..." e io "Elio chi?"

Giovanni Gritti

La data è indicativa... avevo suppergiù 12 anni, ero alle medie e, nel pieno della mia esplosione ormonale, soffrivo un po' le mie imperfezioni fisiche... Ero basso, magrolino e le uniche cose sovradimensionate risultavano essere le mie sopracciglia. Ero straziato dal pensiero che tali inestetismi potessero fare in modo da polverizzare ogni minima chance di fare colpo su Stefania, la ragazzina bionda più bella della classe prima, sezione F. Un giorno, per consolarmi (non è vero, fu per prendermi per il culo ed infierire ulteriormente sul mio debole stato d'animo) mio fratello, di 9 anni più grande, mi disse "Con quelle sopracciglia sembri Elio". Io risposi "Elio chi?". Rispose sghignazzando come quando era solito fare dopo avermi insegnato una nuova parolaccia "Vieni con me". Lo seguii nella sua camera, accese lo stereo, inserì una cassetta (rigorosamente duplicata, non avevamo i soldi per gli album originali allora) e premette play. Si trattava di Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu. Ero lievemente disorientato, non capivo... poi ricordo che pensai "Uè... questi dicono le parolacce nelle canzoni, forte!". Andò così. Negli anni capii che quei folli che dicevano le parolacce nelle canzoni erano probabilmente una delle band più virtuose nel panorama musicale italiano, sicuramente le migliore tra quelle della mia generazione. Mio fratello ora è pelato come il culo di un babbuino, io ho ancora i capelli ed, essendo un po' ingrassato, le mie sopracciglia sono ora proporzionate con tutto il resto. Gli sono comunque grato per il modo nel quale mi ha preso per il culo 23 anni fa. E niente, no... alla fine Stefania non me la sono mai limonata, neppure alla festa delle medie.

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