BLACK OUT

Angelo Albano

Era il 1996. Mia età 12 anni. Guardavo distrattamente il festival di Sanremo. Sin da piccolo mi sono cibato di originalità. Ho sempre odiato le cose monotone. Già quando l' eterno Pippo chiamò quel nome ,"Elio e le storie tese" ,esibirsi sul palco , fui colpito da un sobbalzo. Quella noia infernale creata dai soliti ritornelli, fu così di botto, spezzata. Ricordo bene questo tizio con delle sopracciglia enormi che cantava leggiadro e afferrava il microfono con una terza mano. Da quel giorno non aspettai altro. Volevo rivederli, riascoltare quella canzone. Non c' era feisbuk o yutub. Erano solo attese. Immaginazioni. Nella seconda serata ero pronto come un centrometista che attende lo Start, col dito indice pronto su "REC" del videoregistratore. Ad un certo punto nella mia città... un clamoroso BLACKOUT. Taranto è senza luce. Ed io mi dimeno come un topo in gabbia. L' energia elettrica torna. Sì ma sono passate 2 ore. Elio e le storie tese si travestono da "Rockets" incenando un perfetto controcorrente per il palco dei perbenisti dell 'Ariston. Ma io(come i miei concittadini) sono all' oscuro di ciò. Niente feisbuk niente yutubb insomma. Da quel momento si scatenò uno dei lati del mio carattere ovvero l' ossessività. Acquistavo qualsiasi cosa potesse parlare di musica. E ritagliavo le figure degli elii dal "Tv sorrisi e canzoni" e dal "Tutto". Iscrizione al fave club. Ricerca spasmodica di audiocassette. Sì le musicassette quelle che erano negli espositori al centro dei distributori di carburante. Ricercavo quelle scarpe con la gomma bianca che aveva Elio. Mio padre pazientemente mi portava in giro. (Niente Amazzon niente zzalando). Poi sono cresciuto. Fra musicassette Vhs e ritagli di giornale. Sì esattamente come facevano le mie coetanee con le foto dei Take That ritagliate dal "Cioè". Mia cuggina ogni tanto mi ricorda "Ti ricordi da piccolo che ti facevi le sopracciglia col rasoio per fartele ricrescere folte?". Non mi ricordo francamente, ma mi fido. Da quell'anno la mia pubertà è stata indelebilmente segnata. Custodisco tutto gelosamente. Musicassette, Cd(sì ad un certo punto sono arrivati i tempi di Amazzon). Decine di concerti partendo da un indimenticabile live nel campo di terra di Policoro ... in un concerto lanciai un porcellino sul palco che loro portatono in tournee insieme al più anziano gallo. Capodanno a Bari una decina di anni fa (mi impossessai del pletrro di Cesareo sgomitando fra la folla). E poi il coso della batteria (sì non so come si chiama ed ora non mi va di ricercare su google) di Christian mayer regalatomi dal mio amico Andrea che fu lesto ad appropiarsene. Stefano ho avuto il piacere di conoscerlo e farci due chiacchiere. È un bel disilluso come piace a me. Geniale mai banale. Annoiato. Quel quaderno da teenager è tutto autografato e per me è un cimelio. Rocco Tanica mi disse "dai ce lo darai quando faremo il museo degli Elii". Qualche mese fa a Bari ho partecipato al "concerto d' addio". Ecco mi sono commosso. Ma questo addio tarda ad arrivare. Dovrò commuovermi molte volte ancora. E come una magia il 31 dicembre sarò ancora con loro. Dopo tutto questo giro a capodanno suonano sotto casa mia. Potrei continuare a nostalgizzare ma forse sono finiti i caratteri. Che storia.

ALTRI RICORDI
^